Chiesa longobarda, stop agli scavi

Amiternum, al via le operazioni per rinterrare la basilica del VII secolo. Redi: si proseguirà nel 2016

L’AQUILA. Sono cominciate ieri le operazioni per rinterrare la basilica di epoca longobarda, risalente al VII secolo e rinvenuta nelle ultime campagne di scavo nella zona dell’anfiteatro romano di Amiternum. «Si tratta della copertura che dobbiamo fare ogni anno a fine scavo, con 20/40 centimetri di terra sopra a un tessuto-non tessuto, per evitare che l’inverno crei danni alle strutture ritrovate» spiega Fabio Redi, docente di Archeologia medievale dell’Università dell’Aquila, che ha diretto gli scavi. «Non è una copertura definitiva, anzi speriamo di poter proseguire le indagini il prossimo anno fin dalla primavera».

Le campagne di scavo sono partite già due anni fa, quando era stata trovata una necropoli medievale all’interno dell’antica città: una ventina di sepolture risalenti al XIII secolo. Dell’anno scorso, invece, il rinvenimento della cattedrale. «Anche l’anno scorso abbiamo coperto le strutture nello stesso modo», prosegue il docente. «Ci vogliono due o tre giorni per completare l’operazione e una settimana per scoprire i resti. Si tratta, tuttavia, di un adempimento di legge. Abbiamo diverse promesse di finanziamento per la ripresa degli scavi, soprattutto dopo la visita del vicesindaco Nicola Trifuoggi, che ci ha assicurato un forte sostegno. Ci sono buone prospettive. Mi auguro che queste scoperte finalmente riescano ad assumere la giusta dimensione. Entro il mese presenteremo la domanda per il proseguo degli scavi».

Intanto, negli ultimi giorni, all’interno della basilica è emerso un pavimento a mosaico di età romana. «Prima della chiesa, al suo posto, doveva esserci una domus del II secolo, sostituita nel III da una più grande», conclude il docente. «Abbiamo anche trovato delle nuove murature».

Michela Corridore

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