Cialente: con le ruspe abbatterò Case e Map difettosi

L’annuncio-choc al convegno su urbanistica e nuovo Prg Poi corre a Roma per gli emendamenti alla legge di Stabilità

L’AQUILA. «Approvare entro il 2016 il nuovo Piano regolatore (Prg) è la sfida di questo consiglio comunale». Hanno tutta l’aria di una promessa le parole del sindaco Massimo Cialente, che ieri ha partecipato (seppur con i minuti contati) alla presentazione del volume «Città, piani, persone, esperienze, diario di viaggio nelle fatiche, nei paradossi e nelle speranze dell’urbanistica italiana», di Giovanni Crocioni, nella sala consiliare del Comune, davanti a una folta platea di ex amministratori (tra cui l’ex sindaco di centrodestra Biagio Tempesta) e urbanisti. Il sindaco ha aperto i lavori prima di partire alla volta di Roma insieme al presidente della Regione per una convocazione da parte della Ragioneria generale dello Stato, riguardo all’approvazione di alcuni emendamenti. «Non vorrei che non ci venisse data la possibilità di spendere i sei miliardi a disposizione per la ricostruzione fino al 2018 e inseriti nella legge di Stabilità», ha spiegato il sindaco, che poi è tornato a parlare di Prg. Uno strumento che dovrà dire «stop al consumo del territorio», tanto che «si potrebbe pensare all’abbattimento di alcuni Map (moduli abitativi provvisori) e Progetti Case, specie quelli che stanno dimostrando di non essere adeguati a sopportare il passare del tempo». Sulle casette «fai da te», realizzate in base alla delibera 58, invece, il sindaco è molto cauto.

«È impossibile pensare di mantenere quelle costruite in zone vincolate o di rispetto idrogeologico: L’Aquila ha avuto già abbastanza problemi», spiega il primo cittadino, che però sui restanti edifici provvisori è evasivo. «Le casette diventeranno tutte abusive, certo quelle che ricadono all’interno delle aree bianche, a vincolo decaduto, saranno probabilmente sanate con meno difficoltà. Bisognerà poi valutare la vicinanza alle zone abitate: non è possibile pensare di far rientrare nel Prg edifici isolati, difficili da urbanizzare. Per quanto riguarda il resto stiamo valutando, vedremo il da farsi». Lo studio sul Prg, coordinato da Daniele Iacovone, infatti, è già cominciato ed entro il mese sarà portato in consiglio comunale un documento programmatico ad hoc. L’obiettivo è arrivare entro il 2016 al nuovo Piano regolatore, che la città attende da 40 anni.

«Bisognerà ragionare sul risparmio», continua Cialente. «Tra Map e Case abbiamo sforato tutti gli indici di edificabilità. Non si può prescindere dall’ipotesi di abbatterne almeno una parte nei prossimi dieci anni. Magari non sarò io a occuparmene, ma chi mi succederà. Stiamo, inoltre, studiando le situazioni urbanistiche più difficili, che già presentavano negatività prima del terremoto: zone soprattutto a Ovest della città, come Cansatessa e Pettino. Punteremo anche sulla riqualificazione delle frazioni, che potranno diventare veri e propri quartieri residenziali». Sul documento preliminare che presto dovrà essere esaminato dal consiglio non si sbilancia neanche lo stesso Iacovone. «Stiamo facendo un quadro dello stato dell’arte per proporre alcuni temi per lo sviluppo del territorio», spiega. «Tra i nodi presi in considerazione, quello del collegamento tra le varie aree che si sono sviluppate nel post-sisma e la città e i Progetti Case e Map, che spesso ricadono su terreni espropriati e non adeguati dal punto di vista urbanistico. Certo non bisogna prescindere dal concetto che il Prg non può prevedere sanatorie, che invece sono di competenza dello Stato. Piuttosto riteniamo di poter riutilizzare alcune aree oggi occupate da Map e Musp, con gradualità, anche per finalità diverse dalle attuali».

Michela Corridore

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