il dibattito sul parco della memoria

Cialente: «Donare è come portare un fiore alle vittime»

L’AQUILA. Per la realizzazione del Parco della Memoria, dedicato alle 309 vittime del terremoto, il sindaco Massimo Cialente rilancia la proposta del finanziamento collettivo. I 700mila euro...

L’AQUILA. Per la realizzazione del Parco della Memoria, dedicato alle 309 vittime del terremoto, il sindaco Massimo Cialente rilancia la proposta del finanziamento collettivo. I 700mila euro necessari sono stati inseriti in bilancio, spendibili dal 2016. Dopo che Eataly ha donato 87.500 euro, il sindaco vorrebbe comunque affidarsi al crowdfunding, metodo che consente di trovare fondi attraverso donazioni spontanee e tracciabili della gente comune o di imprenditori e simpatizzanti, e che permette alla collettività di partecipare alla realizzazione di un’opera simbolica. Cialente risponde così alle critiche del consigliere comunale di Appello per L’Aquila che vogliamo Vincenzo Vittorini e spiega agli aquilani le ragioni della necessità di questa mega-colletta. «Il Parco della Memoria richiedeva un finanziamento del Comune: non si potevano prendere soldi dalla ricostruzione pubblica o privata, per non incappare in denunce alla Corte dei Conti. Abbiamo proceduto con un concorso di progettazione vinto da due giovani di Chieti con un progetto molto bello, che lega piazzale Paoli alla Villa. Un luogo della memoria vivibile quotidianamente, dove si è pagato il prezzo maggiore in vite umane. Nei prossimi giorni», spiega Cialente, «la dirigente Enrica De Paulis conferirà l’incarico per la stesura del progetto esecutivo. Purtroppo, con la nuova contabilità degli enti locali, passata dalla competenza alla cassa, era inutile stanziarli ora, poiché sarebbero andati in economia. Quindi sono in bilancio e verranno inseriti, di cassa, nel 2016». Da qui l’idea di coinvolgere tutta la cittadinanza: «In molte città comincia a funzionare il crowdfunding. Quella notte maledetta abbiamo perso 309 fratelli. Quanto sarebbe bello e profondo», sottolinea il sindaco, «se i 70mila che si sono salvati, ciascuno per quanto può, dai 10 centesimi del bambino, ai 50 euro di un professionista, facessero a gara per ricordarli per sempre. Non servirebbe arrivare a tutta la cifra. Sarebbe importante il gesto: come portare alle nostre vittime un fiore».

Romana Scopano

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