Cialente: «In primavera pronti gli uffici giudiziari»

L’annuncio dato dal sindaco che ha reso noto il cronoprogramma per il rientro Il trasferimento dalla sede di Bazzano inizierà da gennaio del prossimo anno

L’AQUILA. «Il trasferimento dei primi uffici inizierà a gennaio, per essere completato tra la fine di aprile e gli inizi di maggio».

È il sindaco Massimo Cialente ad annunciare la prima, sostanziale novità che riguarda il cronoprogramma dei lavori di ricostruzione della sede del Palazzo di giustizia.

Lo fa durante la seduta straordinaria del consiglio comunale, interamente dedicata alle problematiche della sede regionale della Corte d’Appello e al cantiere del Palazzo di giustizia. Una seduta la cui convocazione era stata sollecitata dal centrodestra e ospitata, su richiesta del presidente dell’assise Carlo Benedetti, che di professione è avvocato, proprio al piano terra del palazzo di via XX Settembre, ancora in fase di restauro dopo i danni causati dal sisma. Presenti, tra gli altri, l’ingegnere Chiara Barile, dirigente del Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche del Lazio, Abruzzo e Sardegna, soggetto attuatore per i lavori, il presidente dell’Ordine degli Avvocati dell’Aquila Carlo Peretti, la senatrice Stefania Pezzopane e il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. Assente, nonostante fosse stato invitato, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso. «Ho voluto che il consiglio si riunisse qui», ha dichiarato il presidente Benedetti, «per sottolineare le difficoltà nelle quali si trovano, a oltre cinque anni dal sisma, gli operatori della giustizia. Quando il massimo organo di rappresentanza civica si tiene in una sede diversa da quella istituzionalmente preposta è, infatti, per dare massima enfasi alla propria azione, che dev’essere volta a sollevare un problema, facendo al contempo chiarezza grazie anche agli interventi esterni. Così è stato a Bruxelles, così è stato in Piazza Navona e nella nostra Piazza Palazzo». La fase di stallo negli interventi, divisi in tre lotti, è stata causata dal fallimento della ditta affidataria. «Ora, finalmente», ha affermato il sindaco Cialente, «questa prima parte della struttura è stata completata e, già da gennaio 2015 inizierà il trasferimento degli uffici, che sarà completato tra la fine di aprile e gli inizi di maggio. Il secondo lotto, invece, sarà terminato a metà 2016. Il progetto prevede anche la realizzazione di un terzo lotto, ai fini di ampliare la struttura rispetto a come si presentava alla data del sisma quando, comunque, vi erano già dei problemi legati alla carenza di spazi».

Cialente ha poi ricordato che «in un primo momento si era pensato di realizzare questa nuova ala in un’area prossima alle antiche mura medievali, ma la Soprintendenza ai Beni storici e artistici ha espresso qualche perplessità. Per tale motivo abbiamo avviato una concertazione con il ministero della Giustizia. A fianco alla sede del tribunale sorgevano due palazzine che è stato necessario abbattere a causa dei danni riportati dal sisma e che verranno ricostruite a breve. I proprietari degli appartamenti hanno optato per un’abitazione equivalente. Di conseguenza verranno ricostruiti due edifici, di proprietà del Comune, per i quali si potrebbe pensare a una destinazione di tipo direzionale anziché residenziale, data anche la vocazione che avrà l’intero quartiere, soggetto a piano di recupero, e localizzare qui l’ampliamento degli uffici giudiziari». Non è mancato il riferimento alla polemica che si è innescata con gli avvocati del Foro di Avezzano e di Sulmona, sostenuta dal parlamentare Filippo Piccone.

«Vorrei sottolineare», ha concluso il sindaco, «che il programma di accorpamento dei Tribunali è un disegno del governo e non dipende certo da me. Mi sono semplicemente limitato a tenere nella debita considerazione tale circostanza nella fase di ricostruzione del nostro Palazzo di giustizia».

L’assemblea ha infine approvato all’unanimità una mozione, presentata dal consigliere Maurizio Capri (capogruppo Pd), con la quale il consiglio si impegna «a intraprendere un’azione presso il governo perché si arrivi a una definizione del problema dei tirocinanti degli uffici giudiziari. In particolare perché venga previsto, a partire dal gennaio 2015, un contratto a tempo determinato per le 2mila 924 unità, arrivate alla conclusione del percorso formativo con il ministero della Giustizia».

Romana Scopano

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