Cibi al veleno, altro ricovero

Finisce in rianimazione anche il figlio dell'ex assessore

SULMONA. Salgono a tre i ricoverati per la vicenda dei ravioli al radicchio con sospette tracce di anticrittogamici. A diversi giorni dal pranzo, si è sentito male anche il figlio dell'ex assessore di Anversa. La prognosi è riservata. Intanto proseguono gli accertamenti dei carabinieri: gli esiti delle analisi sui cibi sono attesi per lunedì.

Non ci si aspettava che anche le condizioni del 20enne potessero peggiorare in maniera così repentina. Aveva accompagnato prima il padre e poi il nonno in ospedale, restando sempre al loro fianco. L'altro giorno, invece, anche lui ha accusato gli stessi sintomi: vertigini, nausee e perdita di conoscenza. Fortuna ha voluto che, al momento del malore, il ragazzo si trovasse in ospedale, così è stato immediatamente ricoverato e sottoposto alla somministrazione dell'antidoto, come i suoi due familiari.

«Le condizioni generali dei tre intossicati sono in sensibile miglioramento», vuole comunque rassicurare il primario del reparto di anestesia e rianimazione, Gianvincenzo D'Andrea, «ciò in conseguenza della immediatezza della diagnosi e della rapida somministrazione dell'antidoto specifico per l'avvelenamento acuto da esperi organo-fosforici. Il rientro pressoché completo nelle condizioni di piena normalità fanno ritenere possibile il sollevamento a breve della riserva di prognosi».

In tutto sono cinque le persone rimaste avvelenate dai ravioli al radicchio. Oltre ai tre uomini, infatti, si sono sentite male anche la moglie dell'ex assessore di Anversa e un'amica di famiglia, ospite a pranzo in quella giornata. Nel frattempo si attendono i risultati delle analisi, sia sui campioni raccolti ai tre intossicati, sia delle confezioni di cibo e degli altri liquidi che i Nas hanno prelevato a casa della famiglia di Anversa.

I primi dovranno arrivare dal Centro antiveleni di Pavia, mentre gli altri dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo. Solo dopo l'accertamento del Nuclo antisofisticazione dei carabinieri di Pescara, la situazione sarà più chiara e si potrà procedere a indirizzare in maniera più precisa e dettagliata le indagini. L'ipotesi di reato avanzata dalla Procura, che per il momento ha aperto un fascicolo contro ignoti, è commercio colposo di alimenti nocivi.

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