VIA XX SETTEMBRE

Cinque vittime sotto le macerie la sentenza il 31 maggio

L’AQUILA. Il 31 maggio si definirà il processo per il crollo di un palazzo in via XX Settembre 123 nel quale morirono cinque persone. È stato deciso ieri dopo che il giudice unico Giuseppe Grieco ha...

L’AQUILA. Il 31 maggio si definirà il processo per il crollo di un palazzo in via XX Settembre 123 nel quale morirono cinque persone. È stato deciso ieri dopo che il giudice unico Giuseppe Grieco ha ascoltato i consulenti della difesa. L’unico imputato per omicidio colposo plurimo è Leonardo Carulli, un ingegnere di 86 anni che alla fine degli anni Cinquanta collaudò il palazzo. La difesa, sulla scorta anche di una serie di documenti esibiti ieri, ha sostenuto che comunque tutte le prescrizioni sono state da lui osservate sulla scorta di quanto prevedevano le leggi all’epoca in vigore risalenti alla fine degli anni trenta. Secondo l’accusa l’imputato avrebbe permesso la realizzazione delle strutture portanti del palazzo con una quantità di staffe inferiori al numero necessario.

Ieri, inoltre, si è evidenziato da parte della difesa che il materiale utilizzato per erigere il manufatto non era di qualità scadente come sostengono i periti della Procura. Resta comunque il fatto che sul banco degli imputati, oltre a Carulli, avrebbero dovuto esserci anche altre persone che si occuparono della realizzazione del palazzo, purtroppo, decedute negli anni scorsi.Nel corso del processo le parti offese sono assistite dagli avvocati Stefano Rossi, Monica Badia e Ferdinando D’Amario. Non è nemmeno iniziato, ieri, il processo per un crollo, senza vittime, che ci fu in Via Milonia. L’udienza si dovrebbe tenere il 17 aprile. L’accusa contestata ai costruttori del palazzo è quella di disastro colposo ma la difesa sostiene che, visto che non ci sono state vittime e il palazzo ha tenuto, il processo non ha alcun significato.

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