Ciuca: «Troppe le vertenze dimenticate» 

La segretaria della Uilm: situazione allarmante, vanno riaccesi i riflettori su Accord Phoenix e Telenia

L’AQUILA. «Bene l’impegno per gli ex ricercatori Intecs, ma non dimentichiamo tanti altri lavoratori a rischio». La segretaria della Uilm Clara Ciuca riaccende i riflettori sull’emergenza occupazionale del territorio e lancia l’allarme per il prossimo autunno, quando riemergeranno le vertenze delle altre aziende aquilane in difficoltà.
«Apprendiamo dall’assessore regionale alle Attività produttive Mauro Febbo dell’esito positivo che riguarda 18 ricercatori della ex Intecs», dice Ciuca, «e non possiamo che essere soddisfatti della notizia. La speranza è che possano rientrare al lavoro tutti i dipendenti dell’ex laboratorio di ricerca. Ma intanto assistiamo al completo disinteresse per tante altre vertenze e ci dispiace constatare che ci siano lavoratori di serie A e altri di serie B. Pensiamo ad aziende come l’Accord Phoenix, ma anche a quelle del polo elettronico che negli anni hanno chiuso i battenti, o del territorio come la Edimo. Anche in questi casi ci sono persone che hanno perso il lavoro o che rischiano di perderlo. E non possono essere dimenticate dalle istituzioni e dalla politica».
Ciuca fa il punto della situazione, ricordando anche l’annunciato insediamento, a fine 2018, del data center Telenia, con 120 nuovi posti di lavoro, di cui si sono perse le tracce: «A causa dell’emergenza Covid, molte aziende aquilane non hanno ancora ripreso l’attività a pieno regime e ci sono lavoratori ancora in cassa integrazione. Ma quando a ottobre finiranno gli ammortizzatori sociali, la situazione diventerà preoccupante. Ad esempio, da due mesi attendiamo che il nuovo management dell’Accord Phoenix ci convochi per la presentazione del piano industriale, come annunciato a maggio dal neo-presidente Italo Soncini. Sappiamo che il futuro del sito per lo smaltimento di rifiuti elettronici è legato all’andamento del mercato e quindi serve una strategia concreta. E c’era in ballo anche il discorso di un incremento del personale».
C’è poi il caso della Telenia: «Si parlava di 120 assunzioni, tanti giovani hanno sostenuto i colloqui», sottolinea Ciuca, «e ora è sceso il silenzio. Che fine ha fatto l’azienda? Cosa ne pensano le istituzioni? Il problema occupazionale», conclude, «non può essere sottovalutato, perché la crisi sociale è dietro l’angolo». (r.s.)
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