Civita d’Antino, sindaco a giudizio per abuso d’ufficio

Avrebbe favorito l’apertura di un locale. A processo anche due assessori e i tecnici

CIVITA D’ANTINO. Sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio. Il sindaco di Civita d’Antino, Sara Cicchinelli, due assessori, tecnici comunali e imprenditori, tutti coinvolti a vario titolo, avrebbero favorito l’apertura di un esercizio pubblico pur non avendo le autorizzazioni.

Dovranno presentarsi davanti al giudice monocratico Stefano Venturini il 19 gennaio 2017. La decisione è stata presa nel pomeriggio di ieri dal gup Maria Proia. Nonostante alcuni provvedimenti amministrativi di demolizione e la mancanza delle licenze, secondo l’accusa, avrebbero favorito l’attività commerciale e l’iter per l’apertura. Nei guai sono finiti, oltre al sindaco, gli assessori Roberto Tullio e Antonio Di Francesco, nonché i tecnici e i titolari del locale in questione. I fatti risalgono al 2008 quando, secondo l’accusa sostenuta dal pm Vincenzo Barbieri, il comandante della polizia municipale, Pietro Di Curzio e il responsabile del procedimento, Maria Grazia Alfano, avrebbero favorito Ermanno Petricca, il titolare della ditta appaltatrice per l’apertura del locale di Iolanda Petricca, privo, stando alla tesi degli inquirenti, di agibilità.

A giudizio anche Daniela Dellabella, responsabile provvisorio dell’ufficio tecnico. La vicenda si è protratta negli anni fino ad arrivare al 2012 quando sono rimasti coinvolti gli amministratori pubblici e un nuovo tecnico. Infatti il nuovo responsabile dell’ufficio, Mario Ferrazza, in concorso con il sindaco Cicchinelli e con i due assessori, avrebbe favorito il titolare sospendendo soltanto l’ordinanza di demolizione ma non l’agibilità. C’era infatti un’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale che aveva disposto la demolizione.

Tutto ruota intorno a un rilascio di autorizzazioni e di agibilità contestate in sede amministrative, ma concesse in diverse fasi della complessa vicenda.

Gli accusati, che hanno più volte sottolineato la correttezza degli atti prodotti, proveranno a dimostrare la loro innocenza davanti al tribunale di Avezzano. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Stefano Guanciale, Franco Colucci, Paolo Novella, Leonardo Casciere, Carlo Ricci e Biagio Maceroni. (p.g.)

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