Cliniche, no ai tetti di spesa

Mancano firme importanti all’accordo sui budget per il 2009

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
L’AQUILA. Era stato presentato come il primo vero strumento per tenere sotto controllo i costi della sanità privata, finora nota dolente dei deficitari conti sanitari. Ma dopo la firma dell’“apripista” Gruppo Angelini, il provvedimento con cui si fissa il budget di spesa 2009 non ha riscosso il consenso sperato dal commissario Gino Redigolo e dall’assessore regionale alla Salute Lanfranco Venturoni.

Alla sottoscrizione del contratto mancano firme importanti come quelle delle case di cura Pierangeli e Spatocco (le cui proprietà sono ai vertici dell’Aiop Abruzzo, l’associazione delle cliniche private), e di Villa Serena e Villa Letizia dell’Aquila. Che non sono d’accordo con il provvedimento per vari motivi, tra cui il penalizzante passaggio delle competenza della trattativa dalla Regione alle Asl e il mancato accordo sul contenzioso del 2008.

Ma Redigolo e Venturoni mirano entro l’anno a chiudere l’intesa sui tetti di spesa inseriti nel piano di rientro concordato con il governo nazionale, che secondo una stima dovrebbe procurare un risparmio del 30% della spesa sanitaria privata.
Hanno aderito al tetto di spesa nei limiti dei budget fissati con deliberazione del commissario Redigolo le case di cura San Raffaele di Sulmona del gruppo Tosinvest, Santa Maria di Avezzano del gruppo Angelini, Di Lorenzo di Avezzano e Nova Salus di Trasacco dello stesso gruppo, Ini srl di Canistro, Opera Santa Maria della Pace “L’Immacolata” di Celano, Villa Pini d’Abruzzo e Fondazione Padre Alberto (San Francesco di Vasto). Intanto Venturoni va avanti per la propria strada annunciando che entro la fine dell’anno vuole firmare i contratti per il 2010. Ma nello stesso tempo lancia un messaggio agli aventiniani. «Bisogna trovare un accordo e chiudere la partita» spiega. «Non conviene a nessuno non regolamentare questo passaggio per noi determinante perché si fissa il tetto di spesa».

«Il problema della firma di queste cliniche», spiega Venturoni, «è che c’è un contenzioso per l’anno 2008 e per il passaggio della trattativa dalle mani della Regione a quelle della Asl. La contestano, non la ritengono conveniente e giusta, perché con la responsabilità alle Asl, essendo forte la concentrazione di case private a Pescara e Chieti, avrebbero un nocumento. E comunque non firmano se non si chiude il 2008, oggetto di contenzioso» aggiunge l’assessore. Venturoni ricorda infine che «è la prima volta che si sottoscrive» un accordo sui tetti dei budget e che «le competenze sono del commissario visto che sono collegate ai provvedimenti per il contenimento della spesa». «In generale», spiega «rispetto al passato si determina una diminuzione di oltre il 30% all’anno di spese della sanità privata».

Ma tra Regione e mondo della sanità privata c’è anche un altro contenzioso, quello relativo al recupero da parte delle Asl ci circa 27 milioni di euro in attuazione della legge 20 del 2006 sull’abbattimento dei ricoveri ospedalieri: le Asl hanno avviato le procedure di recupero e le strutture interessate hanno presentato ricorso nelle sedi competenti. Venturoni sottolinea che le somme sono state già recuperate trattenendole dalle erogazioni per le prestazioni autorizzate.