Collemaggio, spiccioli per i restauri

L'allarme di Marchetti: «Servono dieci milioni ma ne abbiamo solo uno». Un orafo realizzerà gioielli che riproducono il rosone della basilica: saranno venduti per finanziare i lavorimo solo uno»

L'AQUILA. «Abbiamo pochi soldi da destinare al patrimonio culturale della città». Non usa mezzi termini il vice-commissario della Protezione civile, Luciano Marchetti: «Per Collemaggio» dice «ci vorrebbero 10milioni di euro, ad oggi ne abbiamo uno». I fondi necessari al recupero del centro, insomma, devono ancora essere trovati. E anche i monumenti più importanti, che non sono stati adottati dai paesi stranieri, potrebbero rimanere per anni nelle condizioni di oggi: puntellati, ma senza traccia di restauro.

La messa in sicurezza del centro, infatti, come assicura Marchetti, terminerà a dicembre, ma i cantieri per il recupero non hanno tempistiche ben delineate. E proprio per contribuire al restauro di una delle chiese simbolo della città che l'orafo aquilano, Luciano Moretti, e la moglie, Luana Bonomo, hanno lanciato l'iniziativa «Salviamo l'arte con l'arte», realizzando 999 esemplari di un gioiello che riproduce il rosone di Collemaggio. Il prezioso oggetto sarà venduto in numerose gioiellerie e può essere già acquistato sul sito www.morettioro.net. Il 20 per cento del ricavato servirà alla ricostruzione della basilica aquilana.  La produzione firmata da Moretti, prevede un numero limitato di edizioni speciali del gioiello in oro 18 carati con diamante centrale.

«Ogni iniziativa di questo genere, anche la più piccola», ha commentato il delegato ai beni culturali, «è un tassello indispensabile alla ricostruzione di un patrimonio d'arte unico e purtroppo molto danneggiato: una goccia nel mare»?.  La vendita dei gioielli di Moretti potrebbe regalare a Collemaggio fino a 500mila euro: davvero una goccia nel mare se si pensa che per il restauro della basilica sarebbero necessari 10milioni. «Quanti ne abbiamo oggi» dice Marchetti, «meglio non saperlo», poi sorride e si fa sfuggire: «Circa un milione». I soldi non ci sono e vanno trovati. I finanziamenti per il patrimonio culturale sono pochi: non è la prima emergenza del terremoto. Gli sforzi dello Stato si sono concentrati in primo luogo sulle abitazioni, poi sui monumenti. E' per questo forse che, se per costruire i circa 4500 alloggi del progetto Case sono bastati sei mesi, perché gli aquilani possano riavere il centro storico non basteranno forse dieci anni».

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