Colpi di piccone sulla vetrata di un locale

Lasciato anche un lumino acceso, la Procura indaga: intimidazione a due imprenditori

SULMONA. Quattro fori sulla vetrata. Forse presa a picconate. Un mazzo di fiori con fiocco viola e un lumino acceso lasciati davanti alla porta del locale. Un atto che sa di intimidazione quello messo in scena in uno stabile di via San Polo a Sulmona. Sull'accaduto stanno indagando carabinieri e polizia. La Procura ha aperto un'inchiesta: si ipotizza il reato di stalking.

Il locale è stato da poco acquistato da due professionisti sulmonesi. Ed è proprio sulla vita, sulle amicizie e sulle abitudini della coppia che polizia e carabinieri hanno puntato la lente di ingrandimento.

I destinatari delle "attenzioni particolari" sono stati entrambi ascoltati dalle forze dell'ordine e per la Procura la pista del risentimento personale potrebbe essere quella da seguire maggiormente, anche se la vicenda sarà analizzata in tutti i suoi aspetti, perché nasconde molti lati oscuri.

Si indaga anche sul costruttore dello stabile, tornato da poco nella disponibilità del negozio che era stato dato in affitto a una multinazionale dell'energia, e solo da qualche mese venduto definitivamente alla coppia di professionisti.

Per il momento l'accusa ipotizzata dal sostituto procuratore Aura Scarsella, titolare dell'inchiesta, è quella di stalking, anche se tutto potrebbe ancora cambiare qualora nel corso delle indagini dovessero emergere novità e indizi su altri fronti. Di certo non si è trattato di un augurio di compleanno quello mandato, si presume, ai due professionisti. Quattro grossi fori sulla vetrata del negozio e quel mazzo di fiori con il nastro viola, il colore del lutto, ornati con un lumino acceso, secondo gli investigatori, è di sicuro una intimidazione.

All'inizio si pensava che i fori fossero stati provocati da colpi di pistola o di fucile. Ipotesi che è subito caduta quando i carabinieri, analizzando meglio la situazione nel corso della loro meticolosa ispezione, non hanno trovato alcuna traccia di polvere da sparo, né tantomeno le ogive dei proiettili che, dopo aver perforato i vetri antisfondamento, per forza di cose dovevano rimanere sul pavimento all'interno del negozio, visto che la porta d'ingresso è rimasta sempre chiusa. Per questo gli investigatori sono convinti che i fori siano stati provocati a colpi di piccone o con un grosso martello da muratore. Sotto analisi sono anche i nastri registrati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza installato nel centro storico controllato dalla polizia municipale.

L'inusuale e brutto episodio arriva in un momento molto delicato che sta vivendo la città.
Dopo i numerosi atti vandalici su case e monumenti del centro storico ma anche della periferia, e le molteplici risse che stanno caratterizzando le calde notti di agosto di Sulmona. Fatti che hanno indotto le forze dell'ordine ad alzare decisamente il livello dei controlli.

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