Comune, buco da 7 milioni e mezzo servizi a rischio

Il pasticcio frutto del drastico taglio del Fondo di solidarietà De Santis: «Siamo al caos, serve una misura legislativa»

L’AQUILA. C’è un «buco» di 7 milioni e mezzo nel bilancio di previsione 2014 del Comune. Una cifra importante che mette a rischio i servizi della città e che deriva dal drastico taglio del Fondo di solidarietà da parte del ministero dell’Interno. Alla base di tutto un «pasticcio» di cifre che l’assessore al Bilancio del Comune Lelio De Santis attribuisce direttamente al governo. Per trovare una soluzione è già stato presentato un emendamento che dovrà essere discusso dal parlamento e inoltrata un’informativa al presidente del Consiglio Enrico Letta.

«Nel calcolo triennale 2011-13 per il fondo di solidarietà sono stati computati anche i trasferimenti per la Protezione civile realizzati negli ultimi tre anni, che non rientrano nell’attività ordinaria del Comune, ma in quella straordinaria», spiega De Santis. «Questi soldi, dunque, ci sono stati sottratti al totale complessivo dei finanziamenti previsti. Siamo passati da un trasferimento di 11,5 milioni del 2011 ai circa 9 milioni e mezzo dell’anno successivo e al milione e 800mila euro per il 2013». Una riduzione drastica che terrebbe conto, appunto, delle spese sostenute per la Protezione civile negli anni successivi al terremoto. «I tagli hanno colpito tutti i Comuni d’Italia», continua De Santis. «Ma non in modo così evidente: all’Aquila dovevano arrivare 9,5 milioni per il 2013, circa 7 milioni e mezzo di più rispetto a quello che è stato erogato». Proprio questa somma, tuttavia, risulta necessaria. Già con grande difficoltà, infatti, è stato chiuso in pareggio il bilancio 2013 a fine novembre scorso, grazie a un gioco di tagli e variazioni, recuperando sulle spese, sulle entrate, sugli arretrati e per il resto facendo ricorso all’avanzo di amministrazione. Per la ristrettezza dei tempi (la notizia del taglio dei 7,5 milioni è stata notificata al Comune soltanto il 5 novembre ed entro il 30 l’ente avrebbe dovuto approvare il bilancio) non c’è stata la possibilità di fare l’assestamento, ma è stato necessario ricorrere a una variazione. Resta però ancora da fare la previsione di bilancio 2014. «Abbiamo difficoltà a far quadrare tutto e ad approvare il documento finale entro marzo», prosegue l’assessore. «Rischiamo, inoltre, di sforare il patto di stabilità. È importante che ci sia riconosciuto quello che c’è stato tolto arbitrariamente». In tal senso è già arrivata una rassicurazione da parte del direttore generale del ministero dell’Interno Giancarlo Verde. «In una lettera ufficiale ci ha di fatto dato ragione, ma ha anche spiegato che è necessario un provvedimento legislativo per recepire l’emendamento presentato», conclude De Santis. «Abbiamo provato con la strada del decreto Milleproroghe ma è risultata impraticabile. Cercheremo di agganciare il nostro emendamento alla discussione di uno dei tre provvedimenti che verranno discussi nei prossimi giorni. Già per riuscire a chiudere il bilancio 2013 abbiamo dovuto tagliare molte spese con l’accetta. Se questi soldi non ci saranno riconosciuti c’è il rischio di dover pesare sul personale e sui servizi. D’altra parte abbiamo ancora l’incertezza sul trasferimento della seconda rata dell’Imu per la prima casa. Il nostro obiettivo è agire con discrezionalità anche in base al reddito, per tutelare le fasce più deboli di cittadini. Certo, senza finanziamenti questo sarà molto difficile».

Michela Corridore

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