Comune e Padri Gesuiti in lite per l’Ici a Palazzo Spaventa

L’ente ha presentato ricorso in commissione tributaria a causa del mancato pagamento dell’imposta Ma il gruppo religioso si ritiene esente sostenendo la destinazione al culto dell’edificio in centro

L’AQUILA. L’esenzione dal pagamento dell’Imposta comunale sugli immobili è al centro di una serie di ricorsi che vedono in lite il Comune dell’Aquila e la Compagnia di Gesù.

Non ci sono cifre grosse in ballo, ma nessuno dei due contendenti vuole cedere. Il Comune, pertanto, con una delibera, ha invitato l’ufficio legale a ricorrere davanti alla commissione tributaria regionale per una decisione che lo vede soccombente visto che in primo grado il giudice ha riconosciuto l’esenzione Ici all’ente religioso per il cespite di Palazzo Spaventa.

Il Comune non è di questa opinione. La «controparte, invero», si legge nella delibera comunale, «ometteva di fornire la benché minima prova del fondamento di tale esenzione, ossia della adibizione del suddetto Palazzo alla mera attività di culto. Il dato oggettivo, di contro, ossia la classificazione catastale del cespite, corrispondente a B1 (ovvero collegi, convitti, educandati, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari e caserme) esclude la destinazione ad attività assistenziali, previdenziali, ricettive o sportive, quindi alle uniche attività idonee a determinare l’ esenzione del contribuente al versamento dell’imposta comunale».

«Per far valere le ragioni di credito dell’ente», si legge nell’atto, «è, dunque, necessario adire la Commissione tributaria regionale, per domandare la seppur parziale riforma della sentenza di primo grado».

Nell’ambito delle prove a sostegno delle ragioni dell’ente è stato esibito anche un articolo del Centro pubblicato nel 2008 nel quale si parlava, appunto, nella mancanza di sacerdoti nella struttura.

Questo, secondo la tesi del ricorso, porterebbe a escludere la destinazione a luogo di culto ma va detto che finora, ad avere ragione, sono stati i religiosi che, di recente, hanno lasciato L’Aquila. Il palazzo in questione, che si trova in centro storico, è inagibile dopo il terremoto del 2009.

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