Comune «sfratta» assegnatari del fondo immobiliare di Pettino

Lo stabilisce una delibera di giunta che prevede il trasferimento in alloggi di Progetto Case o Map Il provvedimento riguarda 70 famiglie cui saranno revocati i precedenti contratti di locazione

L’AQUILA. Le settanta famiglie, molte delle quali straniere, che da dopo il terremoto abitano nel fondo immobiliare comunale avendo case inagibili, dovranno lasciare quelle abitazioni. Si tratta degli alloggi del complesso edilizio di via Sfrizzoli a Pettino. La decisione è stata adottata dalla giunta comunale che ha anche stabilito che quelle famiglie andranno in alloggi del Progetto Case o Map.

Alla base della delibera comunale un risparmio di spesa a favore delle finanze pubbliche e il timore di incorrere in danni erariali.

«La Corte dei conti», si legge nella delibera, «ha affermato, con riferimento alla cessione gratuita di un immobile comunale, come questa non possa considerarsi una modalità tipica di valorizzazione del patrimonio, perché non reca alcuna entrata all’ente e costituisce un utilizzo non coerente con la finalità del bene ma addirittura una fonte di depauperamento e di danno al patrimonio dell’ente».

Per cui, sulla scorta delle esigenze di economicità e risparmio delle spese, l’ente ha preso la succitata decisione.

Per cui i contratti di locazione saranno revocati e si è demandato a un dirigente municipale il compito di predisporre gli atti necessari per il trasferimento delle settanta famiglie a fronte di una delibera immediatamente esecutiva.

La zona, comunque, risulta essere pericolosa, nel senso che non vi sono infrastrutture adeguate alla popolazione presente, a cominciare dalla viabilità. Una situazione difficile sotto il profilo della vivibilità che ora, dopo una denuncia, è sotto la lente della magistratura. Va ricordato che, tempo addietro, ci furono atti vandalici tra cui l’incendio di uno scooter.

Come la prenderanno i residenti? Di certo si tratta di un provvedimento temuto ma inatteso.

Difficile che la maggioranza di quelle persone accetti supinamente di trasferirsi in altri alloggi come chiede la giunta comunale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA