Confesercenti: perdiamo servizi fondamentali

Il presidente del consiglio Angelucci: serve unità per salvare 70 posti di lavoro Iannamorelli (Partito democratico): troppi sprechi registrati negli ultimi anni

SULMONA. La perdita di 70 posti di lavoro e la paralisi dei servizi comunali destabilizza i già precari equilibri cittadini in questi ultimi giorni d’estate. Dopo, infatti, l’allarme occupazionale lanciato dai sindacati, si infiamma il dibattito in città. Al di là della crisi lavorativa che la mancanza di fondi in bilancio per le cooperative determina, preoccupa anche l’impossibilità di svolgere importanti mansioni.

Fra queste, ci sono la manutenzione e la pulizia stradale e del verde pubblico, i trasporti urbani, la raccolta dei rifiuti, i servizi sociali e turistici. E la Confesercenti pone l’accento proprio sullo stato di degrado e di abbandono in cui rischia di scivolare a breve la città.

«È inutile fare tanti sforzi per organizzare eventi o manifestazioni e poi vedere la città sporca e mal tenuta», avverte Carlo Rossi, direttore della Confesercenti. «Per non parlare poi della tragedia che riguarda 70 dipendenti e le loro famiglie alle prese da anni con contratti rinnovati in extremis e periodi di fermo forzato. Urge una soluzione».

Non vanno meglio le cose dal punto di vista della manutenzione ordinaria, con lo stop dal primo agosto, per mancanza di fondi in bilancio, di alcuni servizi importanti, fra cui il taglio dell'erba e gli interventi sul manto stradale. Ma nei prossimi mesi a cascata, per via della scadenza degli affidamenti in proroga, si rischia la paralisi per il ritiro dei rifiuti, la nettezza urbana, lo scuolabus e i servizi turistici e informatici. Il presidente del consiglio comunale Nicola Angelucci torna a lanciare un monito all’unità per risolvere il dramma occupazionale di 70 famiglie. «Il lavoro delle cooperative va comunque salvaguardato a prescindere dallo strumento che si intende utilizzare per il futuro», ammonisce, «la politica è chiamata a soluzioni condivise al fine di tranquillizzare tante famiglie. Sono sicuro che il consiglio comunale saprà trovare i numeri necessari per risolvere il problema, evitando l’arrivo del commissario che sarebbe costretto a penalizzare ulteriormente le tasche dei sulmonesi».

Ma gli inviti all’unità e lo “spauracchio del commissario”, sono tardivi per l’opposizione. «Ormai la vacca è drogata», accusa Antonio Iannomrelli, capogruppo del Pd, «da due anni noi chiediamo delle gare pubbliche e l’esternalizzazione completa dei servizi. Ma ora non serve parlare solo di aumento delle tasse e strumentalizzare la situazione occupazionale. Si dovrebbe prima di tutto recuperare l’evasione fiscale, evitare gli sprechi e razionalizzare i servizi. Io non so nemmeno quanti dipendenti di preciso hanno le cooperative, ma sono comunque tanti per effetto di assunzioni senza misura in passato. Ora bisognerà salvaguardare i lavoratori con maggiori carichi di famiglia e difficoltà economiche».

Federica Pantano

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