Conservatorio Casella la protesta in musica

Al via un mese di iniziative dei docenti e degli studenti degli istituti specialistici Da 16 anni aspettano la riforma, sit-in con gli strumenti davanti alla Prefettura

L’AQUILA. Le hanno suonate al governo con le note di “Mission” di Morricone, e gliele hanno cantate con “Va, pensiero” di Verdi gli studenti e i docenti del conservatorio “A.Casella” dell’Aquila che ieri, sotto la pioggia che non li ha fatti indietreggiare di un centimetro, hanno messo in scena la loro “manifestazione gentile” davanti alla Prefettura per sensibilizzare le istituzioni sulle sorti dell’alta formazione artistica e musicale in Italia, la cui riforma è ferma da 16 anni.

Una breve esibizione del coro degli studenti e di un ensemble di fiati e, poi, la consegna al prefetto Francesco Alecci della mozione votata all’unanimità dalle Conferenze dei direttori, dei presidenti, degli studenti dei Conservatori statali e non statali d’Italia. In questo modo il “Casella” prende parte attiva alla mobilitazione organizzata dai Conservatori, dalle accademie e dagli istituti superiori di industrie artistiche del Paese indetta ufficialmente con mobilitazioni che si svolgeranno in tante città nel mese di febbraio (in Abruzzo si è cominciato sabato scorso con Teramo) attraverso giornate di protesta contro lo stallo della riforma e del rinnovamento del settore.

«A distanza di 16 anni dalla promulgazione della legge nel 1999», si legge nella mozione, «mancano ancora fondamentali passaggi normativi, come il decreto sul personale docente e la messa a ordinamento dei bienni, un dato al quale si aggiunge l’inesistenza dell’organo consultivo di sistema, scaduto da tre anni e non ancora rinnovato». A consegnare la mozione ad Alecci è stato il direttore del Conservatorio aquilano, Giandomenico Piermarini. «Più che una protesta, questa è una richiesta di attenzione», spiega, «vogliamo sensibilizzare sia chi ci governa, sia la cittadinanza sulle problematiche di un settore strategico come quello musicale. A livello nazionale», ricorda Piermarini, «nel nostro sistema ci sono 77 istituzioni, prevalentemente statali ma anche non statali e comunque accreditate, mentre in Abruzzo abbiamo tre istituti di alta formazione». Tra i quali il Conservatorio dell’Aquila ha un peso importante. «Il nostro conservatorio è un’istituzione grande se comparata con il tessuto cittadino di 60-70mila abitanti», spiega Piermarini, «e annualmente vi circolano 950 allievi, dalla primaria all’alta formazione. Un’incidenza fortissima sul territorio». Anche gli studenti hanno fatto sentire la loro voce ieri mattina: «Per noi è importante che la riforma riprenda il suo percorso», spiega Riccardo La Chioma della consulta degli studenti, «soprattutto da un punto di vista burocratico».

Marianna Gianforte

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