La giornalista: qui la situazione è grave. Solidarietà da sindacato e Pd, il Pdl: «Sciacallaggio della sinistra»

Contestato il Tg1: «Scodinzolini»

Urla contro la troupe di Maria Luisa Busi: immagine falsa della ricostruzione

L’AQUILA. «Scodinzolini, scodinzolini!». A piazza Palazzo, in molti si sono rivolti così, durante la manifestazione delle chiavi, a una troupe del Tg1, guidata dalla giornalista Maria Luisa Busi. I manifestanti hanno accusato la testata - all’Aquila per un servizio per il settimanale di approfondimento Tv7 - di avere diffuso un’immagine falsata della situazione post-sisma. Un episodio che ha scatenato le reazioni più disparate, dal Cdr della Rai, agli esponenti politici di destra e di sinistra, tutti comunque concordi nell’esprimere solidarietà alla giornalista.

La troupe ha fatto le spese delle rivendicazioni da parte di tanti cittadini che si sono più volte, detti indignati, nel corso di questi mesi, per una informazione che non rende giustizia a una realtà drammatica. A loro, la giornalista ha replicato: «Capisco la situazione e capisco gli aquilani, ma io sono qui per fare il mio lavoro onestamente e non posso rispondere, ovviamente, dell’informazione a livello generale che il Tg1 ha fatto nel corso di questi dieci mesi dal terremoto. Posso solo affermare» ha proseguito Maria Luisa Busi, «che quello che ho visto all’Aquila, in questi giorni con i miei occhi, è molto più grave di come talvolta è stato rappresentato: migliaia di persone sono ancora in albergo, le case non bastano e la ricostruzione non è partita».

Le prime parole di solidarietà alla Busi sono arrivate dal segretario aquilano del Partito democratico Michele Fina, che però ha sottolineato sottolinea che «ovviamente le critiche non erano rivolte a chi oggi si è recato a L’Aquila per raccontare l’ennesima manifestazione pacifica organizzata dai cittadini aquilani, ma al direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che negli ultimi mesi ha scherzato con la nostra tragedia». Perplessità sul lavoro di Minzolini sono state espresse anche dal Partito dei comunisti italiani.

Reazioni sono arrivate anche dalla Rai. Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti dell’emittente pubblica, si è augurato di «poter andare quanto prima all’Aquila per raccontare tutta l’opposizione che un numero crescente di giornalisti sta facendo all’attuale impostazione del Tg1, e naturalmente di poter solidarizzare con chi si lamenta per non vedere i propri diritti assistiti da un cane da guardia della democrazia quale dovrebbe essere l’informazione. Attenti, però» ha avvertito, «a non fare di ogni erba un fascio». Busi incassa anche la solidarietà del comitato di redazione della Rai, che ha però parlato di critiche legittime alla testata «perché provengono dagli aquilani, direttamente interessati, alla linea editoriale che spesso, anche in occasione del terremoto e del post terremoto - ha proseguito il cdr - si è rivelata appiattita sulle posizioni del governo».

Posizioni contrastanti all’interno della Commissione di vigilanza della Rai, mentre per il presidente Giovanni Mottola (Pdl) le accuse sono «sciacallaggio da parte della sinistra», il vicepresidente Giorgio Merlo (Pd), ha espresso la necessità che il servizio pubblico svolga sino in fondo il suo ruolo di informazione imparziale, pluralistica e oggettiva. Per il capogruppo dell’Idv in commissione, Pancho Pardi, «il Tg1 ha raccontato per mesi una serie di menzogne e, alla resa dei conti, è stato sbugiardato dai cittadini».