Contributi al 100 per cento una mazzata per i precari

Faccia (Nidil Cgil): per queste categorie già penalizzate nessuna possibilità di riassorbimento dei versamenti dovuti attraverso il contributo de minimis

L’AQUILA. Una mannaia sta per abbattersi sui lavoratori precari. Lo sostiene, in una nota, Lina Faccia della Nidil Cgil, organizzazione dei lavoratori precati. «Il rischio di restituzione del 100% dei contributi Inps e Inail sospesi a causa del terremoto vuol dire che oltre al danno si profila la beffa. La circolare Inps numero 116/2012, quella che prevede il pagamento al 100% dei contributi non versati nel periodo aprile 2009/giugno 2010, impatta in maniera pesantissima sulla vita e sul salario delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti alla gestione separata dell’Inps (collaboratori a progetto, partite Iva eccetera), rapporti di lavoro che troppo spesso nascondono, in realtà, un vero e proprio lavoro subordinato. Già all’indomani del sisma queste lavoratrici e questi lavoratori poterono molto parzialmente usufruire delle agevolazioni messe in campo dal governo. Furono infatti pochissimi quelli che poterono goderne. A queste lavoratrici e lavoratori che all’indomani del terremoto persero il lavoro e ricevettero (pochissimi in realtà, lo ripetiamo), un “aiuto” di 800 euro al mese per soli tre mesi, restando senza alcuna forma di ammortizzazione sociale, l’Inps chiede di procedere autonomamente al conteggio di quanto avrebbero dovuto versare a titolo di contribuzione previdenziale e versarlo interamente, in rate di minimo 50 euro al mese. Per di più», prosegue Faccia, «queste lavoratrici e questi lavoratori non avranno nessuna possibilità di utilizzare meccanismi di riassorbimento di quanto dovuto, tramite ad esempio il contributo cosiddetto de minimis, in quanto persone fisiche e non imprese. Ancora una volta sui precari della città e del cratere sismico si abbatte un’ulteriore mannaia su condizioni salariali e di vita già al limite della sussistenza».

Nidil Cgil L’Aquila, «l’organizzazione dei lavoratori precari, sarà dunque presente all’assemblea cittadina di lunedì 20 settembre, anche per dare voce alle tante e ai tanti invisibili che l’Inps e il governo intendono colpire in maniera del tutto ingiustificata e vessatoria».

Sulla questione si registra anche l’intervento del capogruppo Pd in consiglio comunale, l’avvocato Maurizio Capri. «Condivido pienamente la manifestazione indetta per lunedì», scrive. «Credo che sia giusto che gli aquilani facciano sentire la propria voce, com’è accaduto più volte in passato, ogni volta è stato necessario difendere i diritti di una città martoriata dal terremoto. La scelta di Inps e Inail di richiedere anticipatamente la restituzione dei contributi non ha precedenti e va, pertanto, combattuta fino in fondo. Questo non è accaduto né in Umbria e Marche né in altri eventi calamitosi. Qualcuno ci spieghi perché proprio con L’Aquila si stia utilizzando questa sorta di accanimento terapeutico. L’altro aspetto da chiarire è la questione della zona franca de minimis che esclude dai beneficiari alcune categorie quali imprese commerciali e professionisti, senza alcuna motivazione e in contrasto con le normative europee».