Contributi post-sisma, altre due cause civili 

Il Comune ha ordinato di restituire una somma indebitamente percepita, ma il cittadino si oppone

L’AQUILA. Il Comune dell’Aquila è coinvolto in due cause civili che sono entrambe legate a contenziosi relativi ai contributi pubblici previsti nell’ambito della ricostruzione post-terremoto.
Una delle cause è partita dopo che un cittadino “ha promosso un atto di citazione in opposizione all’ingiunzione” con la quale il Comune dell’Aquila gli ha ordinato “di restituire il contributo post-sismico indebitamente percepito”.
“Questo nuovo giudizio”, si legge in una recente delibera della giunta comunale, “discende dai dati emersi nel corso di un giudizio, tuttora pendente, introdotto da una parente del cittadino in questione anch’essa individuata come abusiva percettrice di un cospicuo contributo post-sismico”.
“Il ricorso”, secondo il Comune, “si appalesa assolutamente infondato, in quanto volto a sostenere che il cittadino, pur non essendo titolare di alcun diritto reale sull’immobile riparato con il contributo pubblico, avesse cionondimeno titolo per poter lucrare il suddetto beneficio statale”.
Il secondo caso riguarda due cittadini “che hanno promosso ricorso introduttivo di giudizio ordinario inteso alla divisione tra i figli e la nuora del contributo per l’acquisto dell’abitazione principale (la cosiddetta abitazione equivalente) di pertinenza di una signora defunta. Con tale ricorso”, si legge, tra le altre cose, nella delibera con la quale la giunta comunale autorizza l’Avvocatura a costituirsi in giudizio, “i due cittadini agiscono contro il Comune per proporre una domanda diretta a ottenere la suddivisione del contributo di spettanza della defunta”.
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