Coop sociali senza soldi servizi sospesi dopo i tagli

La denuncia di Rifondazione comunista: a rischio la rete dell’assistenza in tutto il comprensorio aquilano, serve una mobilitazione generale

L’AQUILA. Le cooperative sociali che lavorano sul territorio aquilano sono a rischio di sopravvivenza. La denuncia arriva da Goffredo Juchich segretario comunale di Rifondazione comunista circolo «Casamobile».

In una nota si parla di «ennesimo colpo, durissimo, forse mortale alla rete dei servizi sociali nel territorio aquilano. È' di queste ore la notizia che gli enti che erogano l’assistenza alle persone con disabilità gravi (Comuni e Comunità montane) sospenderanno i servizi domiciliari a causa del taglio delle risorse operato da governo e regione al Piano locale per la non autosufficienza (Plna). Con il sostanziale azzeramento del fondo che, nell’esercizio 2011 aveva avuto una copertura di oltre 10 milioni di euro», prosegue la denuncia di Juchich, «i disabili gravi della provincia aquilana si vedranno togliere il conforto quotidiano degli operatori sociali a partire dal primo gennaio 2013 con evidenti ricadute d’impatto sociale e occupazionale. Da mesi la Regione Abruzzo con l’assessore Paolo Gatti sbandiera il reperimento di risorse per i servizi sociali, al contrario i famosi otto milioni di fondi Fas non sono stati ancora trasferiti agli enti d’ambito e si taglia sulle poche risorse esistenti mettendo in ginocchio le persone colpite da disabilità gravi e i lavoratori del settore. Gli operatori, insieme agli assistiti e alle loro famiglie», prosegue ancora Juchich, «chiedono l'immediato rifinanziamento del Plna per evitare la sospensione delle assistenze. Rifondazione, come sempre, è al loro fianco e invita alla mobilitazione tutte le forze politiche e sindacali che hanno a cuore il futuro dei servizi sociali nel nostro territorio».

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