Coppito, pedoni a rischio sulla provinciale 33

La denuncia dell’associazione Penelope onlus: «Una strada pericolosissima» Niente attraversamenti, erbacce, immondizia e auto a tutta velocità

L’AQUILA. La strada provinciale 33, che collega Coppito a Preturo, versa in condizioni di assoluto degrado. La denuncia arriva dall’associazione Penelope onlus, la cui sede è proprio lungo la provinciale 33, che si occupa di malati di Alzheimer e di disabili. «Nel tratto che va dalla Bper fino alla Casa dello studente, non ci sono marciapiedi, non vi sono attraversamenti pedonali e i bordi stradali sono pieni di erbacce altissime che non permettono di poterci camminare sopra. Per non parlare dell'immondizia accumulata nelle banchine. Facciamo presente che la strada dopo il terremoto è diventata trafficatissima, vi passano auto a tutta velocità che non rispettano affatto i limiti previsti per i centri urbani. I cartelli stradali, ove presenti, oltre ad essere vetusti non sono più idonei a disciplinare il tratto stradale che negli ultimi anni serve le nuove abitazioni (Coppito 2, Coppito 3 e San Carlo Borromeo) e numerose attività commerciali. Più volte la situazione è stata rappresentata agli enti (Provincia e Comune) che rimpallandosi le competenze non hanno mai fatto nulla per risolvere la questione. Prima che sia troppo tardi e che accada l’irreparabile (troppi gli incidenti che accadono lungo quel tratto di strada), tutta la comunità di Coppito e in special modo i residenti della zona e gli studenti, lanciano una richiesta di aiuto affinché la situazione venga risolta al più presto».

L’associazione Penelope onlus, stanca della mancanza di risposte, si è fatta portavoce della situazione emergenziale che si è venuta a creare.

«È necessario che tutti possano vedere lo stato di degrado in cui la strada si trova», afferma l’associazione in una nota, «non solo per sollecitare l’intervento degli organi competenti, ma soprattutto affinché tutti prendano coscienza della situazione di abbandono in cui i cittadini si trovano ormai da troppo tempo».

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