Cornee, 56 donazioni

Genitti: «Positivo il dato del 2015, ma va migliorato»

L’AQUILA. Nel 2015, 139 cornee hanno superato la severa selezione di “garanzia” della Banca degli occhi dell’Aquila, l’unica struttura in Abruzzo capace di stabilirne l’idoneità al trapianto. Delle 139 cornee adatte al reimpianto, tuttavia, non è stato possibile utilizzarne 83 perché i congiunti dei cari deceduti in Abruzzo non hanno dato il consenso all’espianto. Al netto di questi passaggi lo scorso anno in Abruzzo i donatori idonei, deceduti in ospedali della regione (la maggioranza) e del Molise, sono stati 56 e il loro estremo atto d’amore ha permesso di prelevare e trapiantare 112 cornee. Operazioni finalizzate non a salvare la vita dei malati, ma a migliorarne nettamente la qualità dell’esistenza. «È per questo», dichiara Germano Genitti, direttore della Banca degli occhi dell’Aquila, «che occorre sensibilizzare al massimo la cultura della donazione e fare in modo che il numero delle cornee disponibili sia maggiore». I prelievi di cornee nella regione per il 70% vengono compiuti all’ospedale dell’Aquila. Esistono due livelli di controlli che mirano a dare il massimo dell’affidabilità sull’idoneità della cornea destinata al trapianto. La prima verifica la compie il medico che preleva l’organo, accertando che il donatore non sia affetto da quelle malattie (fissate a priori) che escludono il reimpianto. Questa prima scrematura viene seguita dall’analisi, estremamente approfondita e spinta sino ai più minuti dettagli, dei laboratori della Banca degli occhi. Un esame condotto con sofisticate tecnologie, che dura in media un mese, in cui la cornea prelevata viene passato al setaccio col microscopio sulle eventuali patologie recondite. Dopo l’ok della banca degli occhi, le cornee vengono trapiantate al San Salvatore o inviate agli altri ospedali per essere reimpiantate. L’attività della Banca degli occhi si inserisce in un gioco di squadra che coinvolge il centro regionale di riferimento dei trapianti dell’Aquila, diretto da Daniela Maccarone e il coordinatore regionale professor Antonio Famulari. Il lavoro altamente selettivo della Banca degli occhi – di cui beneficiano tutti gli ospedali abruzzesi e molisani in cui si trapianta l’organo della vista – spiega perché il numero iniziale di donatori, validi sulla “carta”, si assottiglia dopo le verifiche d’idoneità. Dei 112 trapianti del 2015, oltre 60 sono stati effettuati tra gli ospedali dell’Aquila e Larino (Molise) e il resto nei presìdi della costa abruzzese. «La complessa selezione che eseguiamo in laboratorio per l’Abruzzo», dichiara Genitti, «si giustifica col fatto che la cornea destinata al reimpianto deve essere totalmente immune da alcune malattie, come i tumori linfatici, patologie neurologiche e demenze come l’Alzheimer».