Corte d’Appello, resta il timore dello scippo Avvocati mobilitati

Il presidente dell’Ordine: subito un vertice istituzionale con i parlamentari abruzzesi, Regione, sindaci e Legnini

L’AQUILA. Le rassicurazioni, espresse in modo deciso dal sindaco, per il quale la Corte d’Appello non sarà spostata, fanno piacere a tutti ma gli avvocati non si fidano di quello che il governo deciderà a breve. Per questa ragione l’Ordine degli Avvocati «convoca» un incontro ad alto livello giocando d’anticipo e chiedendo, di fatto, una conferenza dei servizi.

«In questa fase storica», si legge in una nota, «hanno più importanza la logica dei numeri e dei risultati economici piuttosto che le soluzioni dei problemi per la collettività o almeno la volontà di non crearne ulteriori, incidendo e penalizzando i cittadini tutti. A questo punto la risposta a una tendenza sempre crescente di risolvere i problemi economici con tagli “sciagurati” che prescindono dalle ricadute tragiche e dannose che si riflettono sull’intero territorio regionale e dei suoi cittadini, non può passare inosservata».

«La risposta e la presa di posizione», si legge ancora nella nota, «dev’essere corale di ferma opposizione con il coinvolgimento incondizionato di tutte le Istituzioni anche locali: da quelle di vertice come il presidente della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia, il sindaco dell’Aquila, il sottosegretario Giovanni Legnini e i parlamentari eletti in Abruzzo, fino a quelle più periferiche». Invitati anche i vertici della magistratura regionale.

«L’Aquila, già fortemente penalizzata dal terremoto», prosegue la nota firmata dal presidente Carlo Peretti e dal collega Maurizio Capri, «subirebbe ancora un durissimo colpo perdendo un presidio fondamentale, considerato che la città, capoluogo di regione, è carente di un tessuto industriale ed è sempre stata la sede degli uffici amministrativi dell’intero distretto regionale».

Nella riunione del consiglio dei ministri del 29 agosto se ne dovrebbe sapere qualcosa in più, visto che in quella sede si dovrebbero conoscere criteri, dati e parametri sulla base dei quali dovrebbe essere rivisto l’ambito dei distretti di Corte d’Appello. Mafino ad allora qualche timore resta, anche se le parole di Cialente inducono a essere ottimisti.

Il pericolo, almeno in astratto, è che l’Abruzzo potrebbe essere accorpato a Marche, Umbria, Molise e Lazio. Finora l’unica Corte d’Appello che riguarda due regioni è quella di Torino con il Piemonte e la Valle d’Aosta.

Ma nella giornata di ieri il presidente dell’Ordine ha messo in evidenza i tempi lunghi per la riapertura del vecchio palazzo di giustizia dopo i restauri in seguito al sisma. Non è un caso che appena due giorni fa il presidente della Camera Penale, Gian Luca Totani, ha definito una «baraccopoli» l’attuale sede del tribunale a Bazzano. Gli stessi dipendenti, più di una volta, hanno messo in evidenza le varie problematiche, a cominciare dagli spazi angusti, dalla mancanza di aule e dalla totale assenza di privacy.

Ci sarà una protesta eclatante se i tempi non saranno accelerati.

©RIPRODUZIONE RISERVATA