Crollo della casa dello studente, primi ricorsi in appello all’Aquila

Al lavoro gli avvocati di Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, tecnici dei lavori di restauro condannati a 4 anni di reclusione con il rito abbreviato

L' AQUILA. Sono stati presentati i primi ricorsi in Appello contro la condanna di primo grado per il crollo della Casa dello studente dell' Aquila di via XX Settembre nella notte del 6 aprile 2009, quando morirono 8 giovani. Si tratta di uno dei filoni più delicati della maxi inchiesta sul sisma aperta dalla procura della Repubblica del capoluogo, un caso che ha avuto anche rilevanza nazionale. A presentare i ricorsi sono stati gli avvocati Mercurio e Massimo Galasso, pescaresi, che assistono gli imputati Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, tecnici che si sono curati dei lavori di restauro negli anni Duemila, condannati a 4 anni di reclusione con il rito abbreviato dal giudice Giuseppe Grieco.

Assieme a loro, i legali aquilani Attilio Cecchini e Angelo Colagrande, che assistono Pietro Sebastiani, tecnico dell'Adsu che aveva in gestione l'edificio proprio all'epoca dei lavori, condannato a 2 anni e 6 mesi. Nella sentenza di primo grado dello scorso 16 febbraio Grieco ha anche assolto altri 4 imputati, dirigenti e tecnici di restauri minori, mentre per altri 2, con il rito ordinario, è stato disposto il non luogo a procedere. Il magistrato ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero Fabio Picuti, riviste sulla base della perizia stilata dal docente del Politecnico di Milano Gabriella Mulas, nominata perito dal giudice.

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