Crollo in via Roma, tutti assolti gli imputati

Il giudice Grieco ha scagionato i progettisti Bruno, Di Marco, Melaragni e il costruttore Cicolani

L’AQUILA. Il giudice unico del tribunale Giuseppe Nicola Grieco ha mandato assolti tre progettisti e un noto costruttore che erano finiti sotto processo in seguito al crollo di un edificio in via Roma 18, nel quale, la notte del sisma, rimase ferito un uomo di 39 anni.

I quattro, Marino Bruno, Giacomino Di Marco, Aurelio Melaragni e l’imprenditore Enzo Cicolani, erano stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni e cooperazione in disastro colposo. Il processo si è snodato attraverso una lunga teoria di dodici udienze, perizie e controperizie, al termine delle quali lo stesso pubblico ministero Fabio Picuti aveva chiesto l’assoluzione.

Il giudice, ieri mattina, ha accolto e superato la richiesta della pubblica accusa. Gli imputati erano stati chiamati in causa, rispettivamente, nella loro qualità di tecnici, progettisti architettonici, strutturali e direttori dei lavori di restauro del palazzo effettuati tra il 1995 e il 2002 mentre Cicolani è l’amministratore della società che ha effettuato i lavori.

Le accuse inizialmente mosse nei confronti dei quattro erano legate, in particolare, alla realizzazione di lavori tra i quali una scala interna di collegamento «senza predisposizione di valutazioni sulle condizioni di sicurezza strutturale e ignorando valutazioni sismiche». Accuse che non sono state provate nel corso del dibattimento. Decisiva ai fini della valutazione del caso da parte del giudice la consulenza del professor Cinuzzi che ha sostenuto le ragioni dell’imprenditore Cicolani.

Nel corso del procedimento gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati di fiducia Carlo Benedetti, Erminio Di Timoteo, Francesco Carli e Rodolfo Ludovici.

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