D'Ercole, il pm valuta se chiedere il processo

Vescovo indagato per falso, la chiusura dell'inchiesta potrebbe arrivare entro Natale

L'AQUILA. L'incognita della richiesta di processo a carico del vescovo verrà svelata entro Natale. Solo allora D'Ercole conoscerà il suo destino processuale. Sta per essere definita in tempi rapidi, infatti, una delle inchieste che hanno fatto più rumore tra quelle finora aperte dalla Procura aquilana, quella relativa all'indagine sulla tentata truffa della Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo, vicina alla Curia arcivescovile, per incamerare i fondi del sociale messi a disposizione dal governo.

Un'indagine che vede coinvolti il professore romano Fabrizio Traversi, il medico aquilano Gianfranco Cavaliere, il sindaco di San Demetrio ne' Vestini Silvano Cappelli, il presidente di Eurispes Abruzzo Nicola Ferrigni, l'ex sindaco di Sant'Eusanio Forconese ed ex assessore regionale e provinciale Mahmoud Srour e, infine, il vescovo ausiliare dell'Aquila monsignor Giovanni D'Ercole al quale sono state mosse contestazioni diverse rispetto agli altri indagati. «False informazioni al pubblico ministero» e «rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale». Queste le accuse dalle quali D'Ercole si è difeso rispondendo al secondo interrogatorio al quale è stato sottoposto. Un interrogatorio diverso dal primo, in quanto, stavolta, ha dovuto rispondere da indagato, e non da persona informata sui fatti, alle domande del pm.

Entro fine anno il sostituto procuratore della Repubblica Antonietta Picardi formulerà le accuse circostanziate agli indagati attraverso l'avviso di conclusione delle indagini preliminari. Se D'Ercole aspetta di sapere se il pubblico ministero vuole processarlo o meno, a Roma Traversi attende il pronunciamento della Corte di Cassazione sulla revoca delle misure cautelari. Anche in questo caso i tempi potrebbero non essere lunghi. Dunque, l'inchiesta che ha tirato in ballo la Curia sta per essere «impacchettata».

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