Da Latina e Ascoli Piceno in tanti per «don Pino»

L’AQUILA. La basilica di Collemaggio è divisa in due parti: in una navata ci sono i fedeli della diocesi dell’Aquila; nell’altra quelli della diocesi di Latina e Ascoli Piceno. Sono tantissimi i...

L’AQUILA. La basilica di Collemaggio è divisa in due parti: in una navata ci sono i fedeli della diocesi dell’Aquila; nell’altra quelli della diocesi di Latina e Ascoli Piceno. Sono tantissimi i parrocchiani ascolani arrivati nel capoluogo terremotato per salutare «don Pino» che, nella processione verso l’altare, ha stretto le mani dei suoi«amici» desiderosi di un’attenzione, un sorriso, una benedizione.

Gli vogliono bene, non c’è dubbio, e lo dimostra anche il grande striscione posizionato in bella vista, con un cuore rosso disegnato, a ridosso dell’ingresso della basilica di Collemaggio: «Siamo con te. Ascoli c’è». Tra i fedeli in attesa, c’è anche un’anziana che dice: «È invecchiato, però. Anche se ha il sorriso rassicurante di sempre». Per la signora, arrivata da Ascoli Piceno con la famiglia, l’arcivescovo Petrocchi «è una persona eccezionale, un grande uomo. Lo ricordo come una persona che ha lasciato un segno nella mia vita», dice. Emanuele Castellani, del coro pastorale giovanile diocesano, gli ha stretto la mano dentro alla cattedrale: «Una persona che sa quello che vuole, ci fidiamo di lui». (m.g.)

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