Dai restauri in Vaticano a quelli in centro all’Aquila

Ecco chi sono i due imprenditori finiti nel mirino della magistratura Trent’anni di ascesa per l’impresa Dipe Costruzioni di Pellegrini e Di Persio

L’AQUILA. Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio nel 1984 decisero di aprire una società, la Dipe Costruzioni srl, e iniziò l’avventura ora segnata da un incidente di percorso.

È con il sisma del 2009 che avviene il passaggio da impresa di medie dimensioni, con 20-27 dipendenti, a realtà che ne conta 89.

Il primo lavoro importante risale al 1986 con la ristrutturazione del negozio di abbigliamento di Sista, in via Patini, in centro storico. Dopodiché sono arrivati tanti lavori di restauro e soprattutto di recupero, ristrutturazione di edifici e palazzetti. Fino ai palazzi Manieri e Agnifili.

Arrivando a interventi delicati in edifici storici come la Torre pendente di Pisa, Palazzo Venezia, la chiesa di San Giovanni Battista a Roma, la messa in sicurezza e il recupero in zone colpite dal sisma come il Palazzo del Governo, la chiesa di San Marco e il Teatro San Filippo.

L’impresa passa attraverso il recupero del patrimonio aquilano danneggiato dal sisma e finisce, anche grazie all’acquisizione della categoria “Os2” (che contraddistingue un’impresa di restauro dei beni mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici sottoposti a tutela), alla Cappella Sistina, nel cuore del Vaticano, a lavorare fianco a fianco con le multinazionali Osram e Carrier per rifare gli impianti di climatizzazione e di illuminazione a led.

Il progetto richiedeva il rinforzo strutturale delle terrazze che ospitano gli impianti di trattamento dell’aria attraverso l’uso di materiali a basso impatto ambientale, in grado di armonizzare la tecnologia dell’opera con il contesto del Vaticano. Un lavoro di precisione per il quale servono maestranze preparate. L’età media di tutti i dipendenti della Dipe Costruzioni è di 30 anni. Di questi, 10 sono restauratori provenienti da diverse regioni d’Italia impegnati in particolare nel cantiere per il recupero del Teatro San Filippo danneggiato gravemente dal sisma.

La specifica posizione della Dipe, in questa indagine, è molto complessa. Resta comunque sospesa una richiesta interdittiva inoltrata dal pm al giudice per le indagini preliminari del tribunale che ha firmato gli arresti.

Infatti, prima di poter prendere una decisione, il giudice dovrà comunque interrogare le parti interessate.

La controversia penale ha anche un risvolto di natura civile tra la Dipe e l’accusatore Lupisella: vicenda che è ancora molto lontana dalla conclusione.

La Dipe, in occasione degli arresti, ha anche subìto una perquisizione nella sede come sempre avviene in simili circostanze. (g.g.)

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