GIALLO A PETTINO

Danneggiata l’auto della Blundo (5 Stelle) 

Graffi alle fiancate con un punteruolo e scritta contro lo Stato. La senatrice: non fermeranno la mia battaglia per la verità

L’AQUILA. Hanno usato un punteruolo, le hanno rigato l’auto e hanno lasciato scritte contro lo Stato sulla carrozzeria. Brusco risveglio ieri mattina per la senatrice Enza Blundo che era a Roma ed è stata avvisata dai suoi familiari. La senatrice lo ritiene un attacco politico («Non mi fermeranno, la mia richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta va avanti»), mentre secondo quanto riferiscono al Centro fonti qualificate che stanno affrontando il caso i bersagli di questo segnale intimidatorio «potrebbero essere i figli della senatrice». L’auto danneggiata è una Ford Fiesta e, come conferma la stessa senatrice del Movimento 5 Stelle, è stata vergata la scritta “Stato =sbirro criminale”. Del caso si stanno occupando i carabinieri. La Blundo appare determinata: «Se vogliono minacciarmi per bloccarmi, non mi arrendo nell’impegno di voler chiedere una commissione d’inchiesta». Sulla Ford Fiesta, oltre alla scritta, sono state graffiate le fiancate, con un notevole danno economico. L’auto era parcheggiata in strada a Pettino.
Senatrice, che idea si è fatta?
«Non do nessun giudizio, però l’autorità sta facendo indagini, ho detto soltanto che non ci sarà nulla che mi fermerà nell’impegno di voler chiedere verità e giustizia sulle vicende dell’Aquila. Continuo a insistere che vi sia l’avvio della commissione d’inchiesta dato che è stato deliberato da mesi in aula, ma ancora non se ne vede traccia. È questa la cosa che mi preoccupa di più. Ogni settimana sollecito e il presidente Grasso, nella sollecitazione di due settimane fa, mi rispose che mancavano due gruppi che dovevano fornire i nomi dei propri componenti».
Ha ricevuto minacce?
«Noi di telefonate anonime e di attacchi ne riceviamo molti. Da 4 anni a questa parte ne sono capitate di ogni. Non mi intimidisce niente. L’ho detto anche stamattina (ieri, ndr) alla fine di un mio intervento in aula in Senato». Ma da fonti investigative si conferma la pista che vedrebbe i figli nel mirino.
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