De Angelis si dimette per trattare Scattano i 20 giorni scaccia-crisi 

Il sindaco ai possibili alleati: «Sì a confronti per ricomporre la maggioranza, ma non in grottini o bar» Possibili alleanze in diretta streaming. Sempre più vicini i tre consiglieri Udc e Casciere della Lega

AVEZZANO. Nei corridoi del Comune si racconta un episodio: qualche giorno fa un consigliere ha bussato alla porta di Gabriele De Angelis per mercanteggiare la salvezza di entrambi, parlando di posti in giunta o di gettoni di presenza da spartire con un proprio padrino politico. E in quegli stessi corridoi si vocifera di messaggini spediti al sindaco da avversari pronti a proposte più o meno indecenti. Sarà questo vociare che ha spinto De Angelis, a dimissioni ufficializzate, a lanciare una proposta dai toni grillini: «Sono aperto a un confronto con tutte le forze politiche che attualmente sono nella minoranza-maggioranza, ma è mia intenzione dare un senso istituzionale alle trattative, quel senso istituzionale che la città vuole. Non intendo fare incontri in grottini, bar o cantine, ma riunioni in Comune alla presenza della presidente del consiglio Iride Cosimati e del capo di gabinetto Claudio Paciotti. Incontri, se volete, anche con telecamere o in diretta streaming, per confrontarci sui progetti futuri per la città, su un percorso da fare nell’interesse di Avezzano».
De Angelis non ha alcuna intenzione di mollare. E lo si è capito da giorni. Le dimissioni, annunciate all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato e protocollate ieri mattina, rappresentano un passaggio politico obbligato per cercare di trovare una soluzione. Attualmente non ci sono i numeri per governare, avendo De Angelis appena 9 consiglieri, contro i 15 della pattuglia all’opposizione. Da parte di Udc e Lega, partiti alleati alle recenti Politiche e coi quali De Angelis ha imbastito già dei colloqui, ci sono state ampie aperture. Con il passaggio in maggioranza dei consiglieri Lino Cipolloni, Luigia Francesconi, Antonio Di Fabio e Leonardo Casciere ci sarebbero i numeri per andare avanti. A quale prezzo?
«Come avevo preannunciato circa dieci giorni fa», sottolinea De Angelis, «ho ritenuto opportuno fare questo percorso a conclusione di cose importanti, dalla vicenda del Consorzio acquedottistico marsicano alla sottoscrizione con il prefetto per l’attivazione del nuovo piano sulla sicurezza territoriale, partito dal primo marzo e che coinvolge anche i nostri agenti di polizia locale, fino al progetto di riqualificazione di piazza del Mercato. Così ritengo conclusa la prima parte dell’attività amministrativa. Ho ufficializzato le dimissioni e adesso inizierà un periodo di circa 20 giorni per vedere se sarà possibile ricomporre un quadro di tipo politico e vedere se ci sono le condizioni per proseguire l’attività. Il Consiglio di Stato ci impone di ricomporre una maggioranza diversa. In questi giorni mi sono arrivate molte segnalazioni da componenti e rappresentanti della città. Mi si chiede un senso di responsabilità molto alto. Il Comune è il sistema cardiocircolatorio dell’economia avezzanese e della Marsica, un elemento di spinta fondamentale. Mi rendo conto che è un passaggio di grossa difficoltà quello di lasciare il Comune 14 mesi in mano a un commissario. Le dimissioni sono un atto di correttezza nei confronti di cittadini».
Quindi la proposta. «Do spazio a chi ha un senso ampio e alto di responsabilità», aggiunge De Angelis, «sono certo che vi è un modello di approccio politico più elevato per dare una dimostrazione alla città, anche in considerazione del recente voto di protesta che ha bandito una politica legata a vecchie logiche. Ce la metteremo tutta per cercare punto di incontro e di atterraggio, a vantaggio esclusivo di Avezzano. Ho sciolto la giunta e sento il dovere di ringraziarla: sono stati gli assessori a fare un passo indietro e mi ha fatto piacere perché ha fatto emergere lo spirito di appartenenza. E mai e poi mai si può proseguire il percorso parlando di poltrone e non di schemi».
Entro il 26 marzo va trovata la quadra. O le dimissioni diventano irrevocabili. «La politica locale deve dare prova di senso di responsabilità», conclude De Angelis, «e venti giorni sono sufficienti per dare questa prova, in fondo non siamo il governo degli Stati Uniti».
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