Delitto di Cese, ricercati 4 albanesi

La giovane uccisa per uno sgarro, fuggiti all’estero dopo avere investito la donna con la Mercedes trovata bruciata

AVEZZANO. Gli assassini di Mariana Marku potrebbero avere le ore contate. La pista albanese seguita dai carabinieri sembra aver portato alla soluzione del un giallo sull’uccisione della bella intrattenitrice di night. Le indagini si sarebbero infatti concentrate su una banda albanese (composta da quattro uomini) presente nella Marsica nei giorni del delitto e poi ripartita per l'Albania subito dopo. Si tratterebbe, quindi, di un delitto per vendetta, un regolamento di conti nei confronti della ragazza fuggita dall'Albania dove avrebbe lasciato un marito, pregiudicato, che sta scontando una pena.

Un caso apparentemente destinato a essere catalogato come un incidente stradale e come un investimento causato dal buio sembra ora vicino a una soluzione definitiva di tutt'altra portata.

Gli accertamenti incrociati dei tabulati telefonici e le indagini dei carabinieri e della Procura sarebbero arrivati a scoprire la presenza ad Avezzano di un gruppo di albanesi, forse quattro, che sarebbero rimasti in città, ospitati da un connazionale, soltanto nel periodo in cui è avvenuto l'omicidio. Poi sarebbero ripartiti per il loro Paese. Ovviamente sulle indagini c'è il massimo riserbo ma di certo l'ipotesi del delitto passionale o dopo una lite, legato magari al night e a qualche cliente, sembra perdere di consistenza man mano che le indagini vanno avanti. Il corpo della ragazza è stato trovato con una gamba e un braccio spezzati a poche centinaia di metri da casa, in un campo lungo la strada che porta alla frazione di Cese. Aveva anche una ferita alla testa e a varie ecchimosi all'addome. Secondo gli esperti, potrebbe trattarsi di traumi causati da un investimento.

Un investimento non accidentale, ma voluto. Probabilmente chi ha investito Mariana conosceva i suoi movimenti, sapeva a che ora usciva e quale percorso faceva. Dalla ricostruzione dei movimenti della ragazza gli investigatori hanno tentato di ricostruire cosa è accaduto quella sera. Dagli ultimi sms sul cellulare della vittima risulta infatti che un uomo la stava aspettando. Lei doveva aspettarlo vicino ai binari. Lui, però, gli avrebbe mandato una altro sms chiedendole dove fosse, perché lì probabilmente non la trovava. Forse la ragazza albanese a quell'appuntamento non è mai arrivata. Forse quando quell'uomo la cercava era già morta. Era già stata investita con la Mercedes rubata e poi trovata bruciata lo stesso giorno della scomparsa a trecento metri dal luogo dove si trovava il cadavere. Un'auto che presentava ammaccature, come quelle causate da un investimento. E se così fosse l'ipotesi di un incidente causato dalla strada poco illuminata non regge.

La Mercedes è risultata rubata a Cerveteri, in provincia di Roma, qualche giorno prima. Forse era stata rubata proprio da quella banda di albanesi e proprio per portare a termine il delitto su commissione. Poi l'hanno abbandonata nella zona bruciandola per non lasciare alcuna traccia, fuggendo con l'auto di un complice.

Pietro Guida

©RIPRODUZIONE RISERVATA