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Depuratore a singhiozzo, miasmi nell'aria

Arrivano proteste da Sulmona e Pratola, nuovi controlli disposti da Forestale e Arta

SULMONA. Va avanti a singhiozzo, con il rischio che torni a bloccarsi di nuovo il depuratore di Santa Rufina. L'odore nauseabondo dei primi giorni non è scomparso del tutto, tanto che i residenti che hanno le case nelle vicinanze sono tornati a lamentarsi per l'aria irrespirabile.

Lamentele sono arrivate anche dalla vicina Pratola che nelle giornate ventose viene invasa dagli effluvi provenienti dal depuratore. Tutti problemi che hanno indotto gli uomini del corpo forestale a ulteriori controlli che saranno effettuati martedì prossimo in collaborazione con i tecnici dell'Arta.

L'utilizzo dei fanghi prelevati dall'impianto di Corfinio ha in gran parte risolto il problema ma non lo ha eliminato del tutto. A questo punto l'obiettivo dei forestali è quello di verificare l'intero ciclo di depurazione, dal momento in cui i liquidi entrano fino a quello in cui escono dall'impianto. Se insomma l'impianto funziona e se esistono dei problemi strutturali che provocano, ogni qualvolta che aumentano i carichi da depurare, il blocco del ciclo.

Contemporaneamente, la Forestale non ha abbandonato la pista della misteriosa sostanza che, secondo quanto sostenuto dai gestori della struttura, ha annullato gli effetti dei reagenti presenti nei fanghi provocando gli odori nauseabondi e il blocco della depurazione. Anche in questo caso, per saperne di più, si attende l'esito degli esami dei prelievi che i tecnici dell'Arta hanno effettuato subito dopo lo stop della settimana scorsa.

Intanto dal Consorzio industriale fanno sapere che è stato inviato un nuovo sollecito alla Saca affinché provveda a pagare gli importi del servizio di depurazione che consentirebbero all'Ente di saldare i conti con i debitori ed evitare altri problemi che potrebbero sorgere con lo smaltimento dei fanghi, servizio che rischia, anche questo, di essere bloccato.

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