critiche all’associazione italo-canadese

Di Cristofaro: il Cram serve ormai a poco

SULMONA. «Il Cram Abruzzo? È un organismo che non assolve assolutamente ai compiti per i quali è stato creato. Dovrebbe favorire l’integrazione e gli scambi culturali tra l’Italia e gli italiani...

SULMONA. «Il Cram Abruzzo? È un organismo che non assolve assolutamente ai compiti per i quali è stato creato. Dovrebbe favorire l’integrazione e gli scambi culturali tra l’Italia e gli italiani residenti all’estero. Invece dalla Regione si preoccupano solo di organizzare viaggi e feste senza far nulla di concreto per gli emigranti».

La pesante denuncia contro i vertici della Regione, arriva dal presidente dell’associazione italocanadese “Valle Peligna”, Aldo Di Cristofaro, all’indomani della tradizionale festa annuale del suo club che si è tenuta a Toronto alla fine di novembre che ha visto la partecipazione di oltre 500 emigranti e del sindaco di Raiano, Marco Moca. «Non è possibile che esponenti del Cram arrivino in Canada e facciano riunioni solo con pochi intimi tenendo fuori buona parte dei club italo-canadesi», protesta Di Cristofaro. «Se cercano un modo per giustificare i loro viaggi, lo facciano pure ma senza metterci di mezzo gli emigranti».

La nuova polemica segue quella relativa al pagamento dell’Imu. Alcuni Comuni della Valle Peligna hanno infatti applicato per i residenti all’estero proprietari di una casa in Italia, l’aliquota per la seconda abitazione.

«Si chiedono perché debbano pagare sulla loro unica abitazione, acquistata grazie ai sacrifici fatti in Canada, o ereditata dai loro avi, un’imposta pari a quella di una seconda casa», spiega il sindaco di Raiano.

«Ho cercato di spiegare che non potevo dare risposte, non essendo in possesso di dati per esprimere giudizi e spiegando in realtà soltanto perché a Raiano abbiamo ritenuto venire incontro alle richieste degli emigranti». (c.l.)

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