Disabili senza un Centro Le mamme in tribunale

Presidio dei genitori dei ragazzi del San Domenico, ma l’udienza viene rinviata Esplode la rabbia: «Vogliamo garanzie sull’assistenza per i nostri figli»

AVEZZANO. Non si è ancora scritta la parola fine alla lunga odissea che ha come protagonisti 27 ragazzi diversamente abili del centro San Domenico messi alla porta a ottobre dalla Asl. I genitori dei pazienti, che fin dal primo momento hanno lottato con le unghie e con i denti per impedire che le porte della struttura si chiudessero, hanno presentato un procedimento d'urgenza ex articolo 700 per far sospendere immediatamente il provvedimento. Attualmente, infatti, il centro è aperto grazie a delle proroghe che la Asl ha concesso su richiesta della Regione Abruzzo. Ieri, dopo un primo rinvio, il giudice Giuseppe Giordano ha preso in esame la vicenda dei 27 ragazzi. Le mamme e i papà degli ospiti del centro hanno presidiato il tribunale per far capire al giudice e agli avvocati quanto fosse importante per loro l'esistenza del San Domenico e la frequentazione costante dei loro figli. Giordano ha riferito agli avvocati Roberto Verdecchia, Katia Puglielli del tribunale per i diritti del malato, Leonardo Casciere e Serafino Colaiuta che aveva esaminato attentamente la vicenda e, per evitare di allungare ulteriormente i tempi, era necessario presentare una relazione del neurologo del centro, Agostino Cialfi, per ogni ragazzo. L'obiettivo del giudice è quello di dimostrare, carte alla mano, che questi pazienti hanno il diritto di frequentare il centro. L'udienza, quindi, è stata rinviata a martedì mattina alle 11. «Il giudice ha capito la problematica», ha spiegato l'avvocato Verdecchia, «sentiremo il dottor Cialfi per valutare e constatare la necessità dei ragazzi di non essere esclusi dal centro San Domenico». In base a quanto stabilito dalla Asl i pazienti del centro dovevano lasciare la struttura tra novembre e dicembre per andare in altre sedi di cui il territorio è sprovvisto. «La nostra battaglia è nei confronti della Asl che ha fatto una valutazione sbagliata», ha commentato l'avvocato Puglielli, «i tempi vanno tagliati e per questo è utile fornire una relazione tecnica di tutti i pazienti il prima possibile». La notizia non è stata gradita dalle mamme che attendevano con ansia di conoscere la decisione del giudice. «L’agonia continua», hanno spiegato  Marina De Gasperis, Rina De Sactis, Wilma Taccone e Stefania Abruzzo, «continuiamo a prendere giorni di permesso e non dormiamo più la notte per venire qui e sentirci dire che tutto verrà rinviato. Siamo stanche». Le mamme dei ragazzi del centro San Domenico sono pronte a tutto pur di difendere i loro figli e se l'udienza verrà ulteriormente rinviata hanno minacciato di incatenarsi davanti al tribunale fino a quando il giudice non si pronuncerà.

Eleonora Berardinetti

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