Discarica abusiva a Celano Partita l’analisi dei rifiuti

Ieri mattina i tecnici nell’area sequestrata in località Cese di San Marcello Andranno avanti per mesi i lavori a cura dell’azienda Res.Gea

CELANO. Chiarire la natura e le caratteristiche dei materiali che sono stati sotterrati in un’ampia area utilizzata negli anni come discarica abusiva.

È questo lo scopo della prima fase dei lavori che sono iniziati ieri mattina in località Cese San Marcello a Celano, nell’area sequestrata dal nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Pescara, grazie alla collaborazione tecnica con Res.Gea, azienda spin-off dell’Università D’Annunzio di Chieti.

Andranno avanti per mesi gli accertamenti degli uomini del maggiore Antonio Spoletini, che alla fine riusciranno a delineare una mappatura tridimensionale di quelle aree scelte in accordo con il pm che guida le indagini, Maurizio Maria Cerrato.

La Procura di Avezzano, lo scorso febbraio, ha disposto il sequestro dopo la localizzazione di alcune zone, che è stato accertato che sono state utilizzate per l’interramento illecito di rifiuti, a cui si è arrivati attraverso l’analisi multi-temporale di immagini acquisite da piattaforme aeree e satellitari. Le immagini analizzate che sono state studiate al computer e che hanno ricostruito uno storico di quello che è accaduto nell’arco di molti anni indietro nel tempo, hanno permesso di individuare diversi siti precedentemente adibiti ad attività estrattive, successivamente colmati totalmente o parzialmente con materiale di dubbia provenienza.

L’analisi tecnica ha già portato alla stima dei volumi dei materiali interrati, che si attestano su cifre superiori al mezzo milione di metri cubi.

Proprio in queste aree si concentreranno gli studi volti a caratterizzare la natura e gli spessori del materiale interrato. Tramite le immagini rilevate, i materiali potrebbero trovarsi a profondità che variano da quasi un metro, fino a cinque.

Con l’avanzamento degli accertamenti si potrà realizzare un reticolato di punti, su cui poi si procederà con lo scavo. I tecnici della Res.Gea, guidati dal geologo Giuseppe Pomposo, coordinatore del progetto, si occuperanno di realizzare un dettagliato rilievo fotogrammetrico mediante l'utilizzo di droni, per avere una precisa ricostruzione della topografia dell'area e di effettuare una serie di tomografie elettriche mirate e caratterizzare lo spessore e la natura dei materiali interrati, permettendo di individuare l'eventuale presenza di corpi metallici o inquinanti.

Le due indagini congiunte contribuiranno alla corretta stima delle volumetrie e la precisa ubicazione delle eventuali anomalie riscontrate.

©RIPRODUZIONE RISERVATA