«Discriminati dal governo»

I risparmiatori di Banca Etruria: tutelati solo i clienti Mps

L’AQUILA. «Nuove forti dimostrazioni di protesta», contro «la chiara differenza tra l’atteggiamento vessatorio e punitivo operato dal governo nei confronti dei risparmiatori delle quattro banche fallite (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara), rispetto alla volontà dello stesso governo di provvedere, invece, con tutti gli aiuti di Stato necessari, alla tutela degli obbligazionisti di Mps». Il comitato dei risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli torna sul piede di guerra e chiede agli altri comitati e alle associazioni italiane dei risparmiatori nati dopo il tracollo degli istituti di credito colpiti dal decreto “Salva-banche”, di «concertare subito forti dimostrazioni di protesta a Roma» contro quello che definisce un trattamento di serie B sul fronte dei rimborsi dei risparmi andati in fumo. Ora anche quelli del Monte dei Paschi di Siena rischiano la stessa fine. «Assistiamo alla solita saga dei figli, figliastri e figli di...», dice Amedeo Gregori, del direttivo del comitato di Pizzoli. «Abbiamo visto il governo affrettarsi nella conversione in legge del decreto sui rimborsi (risalente all’inizio del mese) che, per le prime quattro banche, ha previsto l’azzeramento delle obbligazioni senza grosse chance per i piccoli risparmiatori, che dovranno adesso combattere con artificiose procedure per avere qualche forma di rimborso parziale, o per trovarsi ad affrontare un arbitrato ancora senza regole». Invece, per Mps «si sta facendo un discorso diverso, il governo ha cambiato filosofia iniziando a parlare di aiuto di Stato – sempre negati per noi – molto sostanziosi (circa 5-10 miliardi) per il Monte dei Paschi di Siena. Chiediamo al presidente delle nuove quattro nuove banche, Roberto Nicastro», prosegue Gregori, «di accertare i motivi per cui un piccolo budget di 300 milioni, come quello necessario per stornare i rimborsi dei piccoli risparmiatori beffati, non possa essere inserito nella soluzione prospettata per Mps». Uno stato d’animo molto teso, quello dei risparmiatori della Banca Etruria, la cui filiale di Pizzoli, paese di 5mila persone, conta uno dei numeri più alti di risparmiatori beffati dal Salva-banche. Molti di loro non sono stati opportunamente informati del reale stato di salute della banca al momento della sottoscrizione di obbligazioni e azioni, poi risultate a rischio. Intanto, sul fronte giudiziario, dopo gli avvisi di garanzia inviati a tre persone, tra cui l’ex presidente di Banca Etruria Giuseppe Fornasari, nell’ambito dell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta aperta dalla Procura di Arezzo, è partita la richiesta in massa per la costituzione di parte civile dei risparmiatori, tra cui numerosi esponenti del comitato di Pizzoli.

Marianna Gianforte

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