BALSORANO

Donne invitate a pulire il santuario dopo il ritiro spirituale degli uomini

L’appello del parroco è ritenuto sessista, si scatena la polemica. Ma i fedeli lo difendono e organizzano una petizione. Il sacerdote: «Interpretazione distorta della realtà, questa è un’antica tradizione. Non sono maschilista»

BALSORANO. Pulizia per sole donne dopo il ritiro spirituale per soli uomini. Donne chiamate a prenotarsi per rassettare il monastero. È quanto emerge da un avviso del parroco alle fedeli. Avviso che in poche ore è diventato virale sui social, giudicato sessista, con migliaia di accuse al sacerdote, don Silvano Casciotti. «Un’assurda deformazione social della realtà», spiegano i fedeli, che prendono le difese del parroco e che oggi daranno vita a una raccolta di firme di solidarietà, «contro un ingiusto linciaggio mediatico». Accade nel comune di Balsorano, al santuario di Sant’Angelo, antichissimo luogo di culto citato in una Bolla papale del 1296 firmata da Bonifacio VIII.
IL MANIFESTO
«Su invito del rettore e del direttivo», scrive il sacerdote nel manifesto, «si invitano le donne che lo desiderano a salire a Sant’Angelo per pulire i locali del santuario dopo l’esperienza degli esercizi spirituali per soli uomini». È bastato poco a far diventare il manifesto virale, tanto che ha scatenato un vero e proprio caso nazionale e sul sacerdote, don Silvano Casciotti, 45 anni, da undici parroco del paese, sono piovute valanghe di accuse sui social, dove migliaia di commenti spesso sarcastici hanno invaso la pagina Facebook del santuario.


ANTICA TRADIZIONE
L’appuntamento si rinnova da oltre 400 anni nel segno della devozione, che si tiene in un luogo di culto caro a tutti i balsoranesi e che coinvolge centinaia di fedeli di altre zone, provenienti anche da fuori regione. I fedeli partecipano prima alla via Crucis, poi alla recita del rosario e infine alla celebrazione della messa. La giornata di domenica prevede il pranzo e conclude un periodo di devozione iniziato a marzo, nel giorno di San Giuseppe. Una tradizione che è stata integrata con una innovazione. Questa esperienza di meditazione infatti è stata recentemente aperta anche alle donne che, a fine luglio, si ritirano nel santuario.
IL PARROCO
A fare chiarezza è proprio il parroco, autore del manifesto pietra dello scandalo, che se da un lato è stato sottoposto ad accuse e a una pressione mediatica non indifferente, dall’altro ha ricevuto «grande solidarietà dall’intera comunità». Riguardo al manifesto, ammette di averlo «scritto senza pensare alle possibili interpretazioni» da parte del mondo dei social. «Se a qualcuno che non conosce questa tradizione», spiega don Silvano al Centro, «arriva quel manifesto, l'interpretazione può essere distorta, io lo capisco. Purtroppo a persone che non conoscono la ricorrenza», aggiunge, «può sembrare che sia maschilista e sessista. Ma ovviamente non è così. Per questo si è scatenata una guerra mediatica contro di me». «Un tempo», sottolinea una parrocchiana, «le nostre nonne e bisnonne, quando gli uomini erano scesi alla fine del ritiro, salivano su al Santuario veramente per pulire perché 100, 80, 50 anni fa l’uomo non era così collaborativo nelle faccende domestiche. Con il passare degli anni le cose si sono ribaltate: le donne trovavano già tutto pulito e ordinato. Ma è rimasta la tradizione di salire per ritrovarsi, pregare, staccare dalla routine e stare un po’ più vicini a Dio». Oggi i parrocchiani daranno vita a una petizione di solidarietà al parroco «attaccato e accusato ingiustamente». Il sindaco Buffone ha invece preferito trincerarsi dietro un mesto silenzio, affidando la sua opinione sulla vicenda in un post Facebook in cui la butta in politica affermando che «si tratta di una polemica priva di fondatezza» addossando la responsabilità a una «fonte anonima che ha diffuso il fatto con il chiaro intento nel periodo pre-elettorale di sfruttare la comunità cattolica a fini politici».
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