Droga, dieci anni a testa ai fratelli Gargivolo

Prime condanne con il rito abbreviato dopo gli oltre 70 arresti della maxioperazione Ellenika

L’AQUILA. Prime condanne per la maxioperazione antidroga “Ellenika” che portò, a ottobre 2013, a 71 arresti (per un totale di cento persone indagate) e al sequestro di circa una tonnellata tra cocaina, eroina e marijuana. Il filone principale del processo è in corso a Pescara. Tuttavia, davanti al tribunale dell’Aquila si sono definite le posizioni di alcuni dei personaggi più noti coinvolti nell’indagine dei carabinieri del Ros, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia dell’Aquila.

Al termine del procedimento con il rito abbreviato, che è stato celebrato davanti al giudice Giuseppe Nicola Grieco (pubblico ministero Antonietta Picardi), sono stati condannati alla pena di dieci anni di reclusione e 60mila euro di multa ciascuno, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, i fratelli pescaresi Enzo e Luca Gargivolo, oltre all’albanese Besnik Gostivari. I primi due sono collaboratori di giustizia. Gli imputati hanno usufruito anche dello sconto di pena di un terzo in relazione al rito speciale. Sono stati riconosciuti responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel corso dello stesso procedimento è stata inflitta la pena di quattro anni e quattro mesi di reclusione e 20mila euro di multa, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni, a carico di Francesca Petrelli, di 45 anni, residente a Chieti e dell’albanese Blerim Troplini, condannati non per l’associazione per delinquere bensì per i singoli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti.

Inoltre, sono state definite anche le posizioni di alcuni personaggi ritenuti di minore rilievo nell’ambito dell’operazione. In particolare, sono stati assolti Stella D’Alfonso e Paolo Di Nardo, entrambi di Chieti, oltre ai due kossovari Berisha Zejnullah e Faik Kastrati.

Nei prossimi giorni prenderà il via a Pescara la parte principale di uno dei processi col maggior numero di imputati – una novantina – che vedrà sfilare tutti gli altri personaggi finiti nella rete. L’indagine e gli arresti, che riguardarono, oltre all’Italia, anche Albania, Kosovo e Bosnia, hanno disvelato una rete transnazionale di traffici di sostanze stupefacenti per la piazza abruzzese.

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