l’azione legale

E a Pizzoli si riunisce il comitato dei truffati

L’AQUILA. Sono i pensionati i più colpiti. E quelli numericamente più consistenti nella class action intentata contro la banca Etruria. Anziani che hanno visto sfumare tutti i risparmi che avevano...

L’AQUILA. Sono i pensionati i più colpiti. E quelli numericamente più consistenti nella class action intentata contro la banca Etruria. Anziani che hanno visto sfumare tutti i risparmi che avevano affidato alla loro banca di fiducia. Non si parla di grandi cifre. Diecimila, quindicimila euro al massimo. Ma per chi deve vivere con poche centinaia di euro al mese, significa molto. «Sono un pensionato e percepisco 550 euro mensili», afferma uno dei risparmiatori aquilani della banca Etruria, «vorrei sottolineare il lato umano di questa triste vicenda, legato al dramma che in questi giorni stanno vivendo migliaia di anziani come me, che dopo una vita di sacrifici confidavano nei pochi risparmi messi da parte per avere una minima garanzia per il futuro. Nel mio caso l’investimento in obbligazioni subordinate non superava i 12mila euro, ma erano gli unici soldi a disposizione. Quelli sudati in anni di lavoro: un gruzzoletto che doveva servire a integrare la pensione. Ora mi ritrovo senza più niente. Alla deriva e disperato, come tanti altri pensionati che si sentono truffati dei propri beni».

Ieri, il legale Vania Pizzi ha incontrato a Pizzoli i risparmiatori della Banca Etruria della zona, che hanno costituito un comitato. A seguire, Pizzi si è recata a Posta, un piccolo comune del Lazio per una seconda riunione con gli ex clienti dell’istituto toscano, che hanno scelto di aderire all’iniziativa partita dall’Aquila, la quale prevede la presentazione di un’istanza di sequestro cautelare dei beni di proprietà delle persone indagate. (m.p.)

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