E Di Stefano punta i piedi sull’autoparco

L’assessore: nessuna fuga dal centro storico, la struttura ospiterà gli uffici a servizio dei cittadini

L’AQUILA. Nessuna fuga degli uffici comunali dal centro storico, nessuna spoliazione del ruolo istituzionale della municipalità e nemmeno il paventato spopolamento del capoluogo di regione, che fatica a ricostituire il suo tessuto sociale e imprenditoriale. A difendere a spada tratta la sede del Comune all’ex autoparco comunale, a ridosso delle mura cittadine, è l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano.

Un progetto «inserito nel piano di ricostruzione votato dal consiglio comunale moltissimo tempo fa, e per il quale sono stati stanziati 35 milioni di euro dallo Stato. Soldi che adesso ci vuole un bel coraggio a farceli scappare via». Dopo due giorni di veti e fuochi incrociati da parte di chi, invece, preme per riportare tutti gli uffici comunali in centro storico (tra cui alcuni sindacati, organizzazioni di categoria e il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci), l’assessore Di Stefano è pronto a rilanciare la sua proposta. Lo farà questa mattina in una conferenza stampa convocata per le 11. «Chi parla di fuga degli uffici pubblici dal centro storico e dalla città dice il falso», tuona l’assessore. «Ho fatto la ricognizione delle sedi che erano in centro storico», dice, «e stanno tornando esattamente lì. Il centro è già una grande attrattiva».

Un’attrattiva naturale alla quale, però, serve un aiuto dal punto di vista delle strategie di rilancio. Come quel bando regionale (Fare centro) voluto dalla Regione per riportare le attività professionali nel cuore della città, che dopo un anno ancora non decolla. Per rendere ancora più appetibile il centro vanno, poi, calmierati gli affitti, ora inavvicinabili.

«Basta dare false notizie, che non fanno altro che disincentivare gli investimenti», aggiunge l’assessore, «come quelle di tipo allarmistico che paventano scosse terribili di terremoto, per cui è ovvio che la gente va via». Sbagliato, per Di Stefano, definire la sede comunale nell’ex autoparco – che sarà oggetto di un concorso internazionale di progettazione – una “sede unica”; meglio dire che sarà una “sede dei servizi”. Una struttura dedicata, appunto, ai servizi al cittadino, un luogo dove le persone possono andare uscendo dal lavoro, dove poter parcheggiare la macchina, sbrigare le loro pratiche e poi andar via in modo comodo. Quali uffici ci andranno? Quelli semplicemente che in centro non ci sono mai stati, né possono andarci per carenza di spazi. Ad esempio gli uffici dell’Urbanistica, dei Lavori pubblici, dei servizi al cittadino, come l’Anagrafe e il Sociale: servizi che interagiscono molto con i cittadini stessi», chiarisce Di Stefano. Non a caso proprio in quel crocevia tra viale XXV Aprile, via Rocco Carabba e la stazione passerà anche la mobilità del trasporto leggero. «Il piano di una sede dei servizi, inoltre, dev’essere il punto di partenza anche per altri due interventi: quello sul fosso di San Giuliano – da sistemare prima che possa accadere l’indescrivibile ( ci sarebbero già le risorse economiche) – e la rimozione dell’amianto dall’ex autoparco». (m.g.)

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