L’ALTRO CASO

E per Pezzopane era pronta la falsa storia del trans

L’AQUILA. E per la senatrice Stefania Pezzopane erano pronti due falsi scoop: la storia del transessuale che avrebbe fatto rivelazioni oracolari circa le frequentazioni del suo nuovo compagno. E un...

L’AQUILA. E per la senatrice Stefania Pezzopane erano pronti due falsi scoop: la storia del transessuale che avrebbe fatto rivelazioni oracolari circa le frequentazioni del suo nuovo compagno. E un altrettanto falso dossier su una storia di droga riguardante la medesima persona. C’era anche questo, stando a quanto riportato agli atti dell’inchiesta, tra gli obiettivi perseguiti da alcuni tra gli indagati, i quali avevano fatto sapere alla parlamentare aquilana che stava per correre un grave pericolo. E per questo aveva bisogno di «angeli custodi» che l’avrebbero tenuta al riparo da ogni male.

Surreale o meno che sia, stando a quanto racconta la stessa parlamentare agli investigatori, questi fatti «incominciavano a preoccuparmi notevolmente». La senatrice, tra un articolo di Libero e l’altro, racconta di essere stata avvicinata da Gianfranco Marrocchi e di averlo incontrato all’Aquila in un bar di via Strinella. «Mi riferì», dichiara e sottoscrive la senatrice in una formale denuncia, «che si stava lavorando per farmi un grande danno politico cercando addirittura di contattare un transessuale di Roma che potesse raccontare falsamente di aver conosciuto il mio compagno. Si ipotizza anche che potrebbero inventare qualcosa su un presunto uso di droga da parte del mio compagno. Conoscendolo, ho trovato questa cosa veramente improbabile ma il tono con cui mi è stata riferita mi ha indotto a preoccuparmi notevolmente. Qualche ora dopo, mi fu inviato un sms da Marrocchi: “Stai tranquilla che ti proteggo io. Le prossime mosse le blocchiamo sul nascere. Non ti scordar di me”. (e.n.)

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