Eccidio Nove Martiri «Via il segreto dagli atti»

Giornalista-storico inoltra un’istanza al sindaco e al prefetto Alecci Le carte riguardanti il processo saranno consultabili soltanto nel 2017

L’AQUILA. Togliere la secretazione sugli atti del processo che seguì, nel 1947, l’eccidio dei Nove Martiri Aquilani, avvenuto il 23 settembre 1943 ad opera delle truppe occupanti tedesche, per aggiungere finalmente un altro e forse definitivo «pezzo di verità» alla storia recente della città.

La richiesta è stata avanzata dal giornalista Amedeo Esposito, un appassionato di storia locale, al sindaco Massimo Cialente e al prefetto Francesco Alecci, in occasione della celebrazione del 25 Aprile, e a margine dell’inaugurazione del primo cippo (posto all’inizio della via per la Madonna Fore) del «Sentiero della libertà», ideato e realizzato dall’amministrazione civica. «Un Sentiero che rappresenta un’altra e ben visiva tappa perché L’Aquila, o meglio i giovani di oggi e di domani ricordino il sacrificio dei nove ragazzi abbattuti dal feroce vento omicida della negazione della libertà. Dei nove giovani», dice Esposito, «ormai sembra si conosca tutto, grazie alle cronache del professor Corrado Colacito, e di quelle, in anni più recenti, del professor Walter Cavalieri, al quale si devono puntuali e circostanziate pubblicazioni sulla Resistenza aquilana. Nonché agli studi condotti, 14 anni fa, per tracciare il profilo di Ferdinando Della Torre, figlio di ebrei di Sulmona, ucciso con i giovani Martiri Aquilani, da aquilano ed italiano».

«Rimangono però ancora dei dubbi», si legge ancora nella richiesta inviata a sindaco e prefetto, «per effetto della secretazione degli atti giudiziari relativi al processo seguito all’uccisione dei giovani. La “liberalizzazione” dalla riservatezza di tali atti darebbe agli storici l’opportunità di concludere finalmente la scrittura della storia della città su quella pagina dolorosa».

«È noto a tutti che il presidente del Consiglio Matteo Renzi», si legge ancora nel documento, «abbia di recente reso consultabili gli atti delle stragi del terrorismo. Atto analogo è stato sollecitato al prefetto Francesco Alecci, perché, senza attendere la scadenza del 2017, si possa conoscere il contenuto della carte di quel processo, ancora coperte da segreto, e custodite nell’Archivio di Stato dell’Aquila».

I giovani, catturati dopo un rastrellamento, furono fucilati il 23 settembre del 1943 e a nulla valsero i tentativi dell’arcivescovo Carlo Confalonieri per evitare l’eccidio. Le salme furono ritrovate soltanto il 13 giugno del 1944 in zona Casermette. Ricordiamo i nomi dei Nove Martiri: Anteo Alleva, Pio Bertolini, Francesco Colaiuda, Fernando Della Torre, Berardino Di Mario, Bruno D’Inzillo, Carmine Mancini, Sante Marchetti, Giorgio Scimia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA