<strong>La città che non va. </strong>Cresce la protesta a 114 giorni dalla visita del Papa. Il Comune si difende

Ecco i crateri sulle strade

La mappa del disagio dal centro storico alla periferia

SULMONA. Mancano 114 giorni alla visita del Papa, prevista per il 4 luglio. Davvero poco per rattoppare la città, dove auto e pedoni fanno lo slalom fra le buche. Così si presenta Sulmona. La pavimentazione in Corso Ovidio, ad esempio, si presenta in più punti disconnessa, con sampietrini saltati e sostituiti, in pochi casi, con orride colate di cemento. La scalinata dell’Annunziata è abbandonata a se stessa. I gradini sono rotti in più punti e la pavimentazione è saltata. La preghiera di molti, in vista dell’arrivo del Pontefice, è che gli 80mila euro stanziati per i lavori vengano utilizzati in fretta per ridare splendore a uno degli scorci più belli e maestosi della città.

Facendo pochi passi si arriva ai portici di via De Nino, anneriti e abbandonati da anni e ricettacolo di ogni tipo di rifiuto o sfregio. Non migliora il panorama in piazza XX Settembre, con lo storico liceo chiuso, i soliti sampietrini divelti e la scalinata nel degrado. Girando lo sguardo sui vari vicoli che si affacciano sul Corso, poi, lo spettacolo più indecoroso è fornito, a quasi un anno dal terremoto, dalle transenne in ferro e dalle strisce di carta bianca e rossa che delimitano le varie case inagibili. Sul Corso, poi, non mancano i palazzi puntellati. Così come si trova palazzo San Francesco, storica sede del Comune (nella centralissima via Mazara). A pochi metri c’è l’acquedotto svevo a catturare lo sguardo e a delimitare uno degli scorci più fotografati della città.

Una delle cartoline più belle, però, è rovinata da un insieme di transenne che delimitano da mesi, non si sa bene perché, metà scalinata di Santa Chiara. Il colore originario della pietra dell’acquedotto si è scurito e le erbacce fanno capolino fra le pietre. Le buche tempestano via Dorrucci (da poco restaurata), via Marselli (dove sono profonde venti centimetri) e le principali vie di accesso alla città. Fra queste viale della Repubblica, viale Mazzini, viale Stazione, via Papa Giovanni e viale Costanza presentano dei veri e propri crateri. In via Valle, per segnalare la presenza di una buca, i residenti hanno pensato di mettere un cartone sull’altro. Un modo per proteggere le vetture.

Non è un caso se sono aumentate le richieste di risarcimento danni da parte dei cittadini. Inqualificabili le strade periferiche. Per non parlare dei marciapiedi dismessi di ponte Capograssi e delle strade attigue. Discorso a parte per ponte San Panfilo, dove da giorni un tratto della balaustra in pietra, divelta dall’ennesimo incidente, è coperto da ingombranti blocchi di cemento. Senza dimenticare la storia della frana della Circonvallazione. Una storia che sembra infinita, visto che da più di un anno la strada è chiusa e non si vede l’inizio dei lavori. Il Comune si difende. «Abbiamo 470mila euro da spendere per fare i lavori», sottolinea il sindaco Fabio Federico, «partiremo dal centro e attendiamo il congruo contributo che ci ha promesso la Regione in vista dell’arrivo del Papa».

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