Ecco Venturini, podista delle imprese estreme 

L’atleta, che ha corso con temperature polari o estremamente calde, in città per il decennale

L’AQUILA. Correre prima nel punto statisticamente più caldo della Terra e, successivamente, nel punto più freddo. E parliamo di statistiche reali, non certo dell’escursione termica, seppur significativa, tra la notte e il giorno all’Aquila. Atleta del gruppo sportivo Fiamme Oro, Paolo Venturini, martedì in visita in città, è uno sportivo eccezionale che, con gli anni, si è specializzato in nuove esperienze che l’hanno portato al di fuori dei tracciati di gara. Prima sulle due ruote, in Africa sulle sponde del lago Vittoria e Madagascar, Nuova Zelanda e ancora Australia. Successivamente nella corsa: nel 2014 ha portato avanti il progetto “Maximum Quota” percorrendo ben 231 chilometri andando dal livello del mare a una quota di 5.500 metri, ai piedi del vulcano Chimborazo in Ecuador. Dalla massima quota è passato poi alla massima temperatura con il progetto “Maximum Temperatus” che lo ha portato a correre per 75 chilometri attraverso il luogo più caldo della terra che, in quei giorni, registrava 67 gradi sopra lo zero. Al contrario, l’atleta è andato poi in cerca del freddo, la Siberia, dove invece ha corso quasi un’intera maratona a -52,6 gradi. «Stare in un luogo molto freddo e correrci implica tante difficoltà», ha raccontato a una delegazione di Atletica Abruzzo L’Aquila che, sotto la guida del presidente Valter Paro, lo ha accolto all’Area Sport di Monticchio alla fine di una giornata di incontri istituzionali. «Messner ha detto più volte che a temperature come quelle che ho incontrato sono sufficienti tre minuti per morire congelati. Quello della respirazione a temperature di -50 o -52 gradi è stato un grosso problema che mi ha lasciato per qualche giorno con un’irritazione a livello bronchiale e un’infiammazione all’arcata dentale superiore causata dall’aria fredda che, a quelle temperature, devitalizza i denti. Per poter andare avanti», ha aggiunto, «ho adattato una comune maschera ispirandomi alla conformazione fisica di un’antilope che ha sviluppato un allungamento del naso per far fare più strada all’aria riscaldandola. Problemi anche agli occhi. Durante la corsa ho avuto un principio di congelamento al bulbo oculare che mi ha provocato un’infezione». Venturini, che ha anche incontrato i vertici dell’amministrazione cittadina, è arrivato all’Aquila per illustrare il progetto “Correre per il rispetto” in occasione del decennale del sisma. «Credo sia importante», ha detto, «utilizzare la corsa come collante sociale per tener viva la comunità e mantenere accesi i riflettori su questo luogo». Un’iniziativa, illustrata nei giorni scorsi da Sabatino Romano e portata avanti dal Sindacato autonomo di polizia, anche grazie alla collaborazione di Atletica Abruzzo L’Aquila.
©RIPRODUZIONE RISERVATA