Erika, quel viaggio in treno e la nuova emigrazione

La 30enne di Celano fa la receptionist in un albergo immerso nel verde del Tirolo «Conosco tre lingue e in Austria ho trovato un lavoro fisso e l’amore»

CELANO. La sua vita è cambiata dopo un viaggio in treno di nove ore. Fatto da sola, con la speranza nel cuore e con le voci della gente che le rimbombavano in testa: «Vedrai, è solo una bufala. Vai lì solo per spendere i soldi del biglietto». Invece in Austria, Erika Baruffa, coraggiosa 30enne celanese, ha trovato una vita nuova. Con un lavoro stabile, per di più quello dei suoi sogni e con un amore che promette di essere quello della sua vita. Da un anno e mezzo si è trasferita dalla Marsica a Seefeld, tra i monti del Tirolo. Qui lavora come receptionist al Bergresort Seefeld superior, un elegante albergo immerso in un angolo verde dell’Austria, dove sembra che il tempo si sia fermato. «A Celano ho avuto solo lavori saltuari, per lo più da commessa», racconta la giovane, «non mi lamentavo perché comunque avevo la possibilità di lavorare, ma non ero soddisfatta».

Alle scuole superiori, Baruffa ha frequentato il Liceo Linguistico Vico di Sulmona. «Mia madre mi accompagnava tutte le mattine a prendere il treno alle sei», racconta, «rientravo alle tre di pomeriggio. Amo le lingue e dopo il diploma ho studiato nella facoltà Traduttori e interpreti dell’Università di Pescara. Mi sono laureata a 24 anni. Il periodo più bello della mia vita è stato quello dell’Erasmus. Ho vissuto un anno in Germania e ho imparato il tedesco e perfezionato l’inglese. Ho ottenuto due certificazioni linguistiche europee, una della lingua inglese dall’Università di Cambridge e una della lingua tedesca dal Göethe Institute di Roma».

Un curriculum scolastico cui è seguito l’invio dei curriculum ovunque. «Non mi prendeva nessuno perché non avevo esperienze lavorative», spiega, «allora ho iniziato a fare la cameriera». Poi è arrivato un tragico lutto in famiglia e la vita si è “tinta di nero”. Nonostante l’immenso dolore, però, ha trovato la forza per reagire e oggi può dire di aver lottato anche per dimostrare a suo zio che non c’è più, che ce l’ha fatta e che c’è da essere orgogliosi di lei. «La svolta è arrivata quando una mia amica mi parlò di una ragazza di Carsoli che da quattro anni lavorava in Austria. Mi disse di parlarle e di farmi dare qualche dritta su dei siti internet dove mandare curriculum», ricorda entusiasta. «Karin Gervasi, così si chiama quella che poi è diventata una delle mie più care amiche», va avanti, «mi inviò qualche indirizzo e io mi candidai per il lavoro che ho sempre sognato di fare: la receptionist in un grande albergo in cui si parlasse il tedesco, la lingua che più amo».

La risposta, per fissare un colloquio di lavoro, è arrivata in due ore. «Sono partita caricandomi di forza di volontà, tra chi cercava di scoraggiarmi perché abituato alle bufale italiane», prosegue, «ho sostenuto il colloquio in lingua, ho dormito una notte in hotel e sono tornata in Italia. Dopo due giorni mi hanno chiamato e mi hanno chiesto quando avrei potuto cominciare a lavorare. A Seefeld in Tirolo, i miei datori di lavoro mi hanno accolto come una figlia, mi hanno formato con l’ausilio del mio attuale capo, Jacqueline Heidegger, che è diventata una mia insostituibile amica. Mi hanno insegnato un lavoro, fatto di accoglienza clienti in tre lingue diverse, scrittura di lettere di benvenuto e arrivederci, fatturazione, traduzione menu e tanto altro. Qui il lavoro in nero non è nemmeno concepibile, in Italia invece c’è sempre qualcuno pronto a “fregarti”. Mai avrei potuto immaginare di guadagnare così tanto. A volte le mance superano anche lo stipendio». «Ai giovani di oggi», conclude, «vorrei dire che le cose belle nella vita arrivano quando meno te lo aspetti, ma bisogna crederci. Qui ci sono tante famiglie trasferitesi dall’Italia, scegliendo di ricominciare tutto da capo. Ci vuole coraggio e spirito di sacrificio ma vuoi mettere vivere in mezzo a persone che sorridono? A Celano ho lasciato il cuore perché lì c’è la mia famiglia, cui devo tutto quello che sono e che ho. Ma la vita è una sola e ora vorrei potermi sposare e avere dei figli. Da poco ho trovato anche l’amore. La mia vita è qui, nel posto in cui ho trovato la felicità».

Magda Tirabassi

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