Esclusa a Sant’Agata, il comitato si difende

CASTELVECCHIO. L'amministrazione comunale condanna l'episodio e si dichiara estranea all'organizzazione della manifestazione, mentre il comitato festeggiamenti parla di «motivi tecnici». All'indomani...

CASTELVECCHIO. L'amministrazione comunale condanna l'episodio e si dichiara estranea all'organizzazione della manifestazione, mentre il comitato festeggiamenti parla di «motivi tecnici». All'indomani dell'allontanamento di una donna impegnata a portare la statua nella processione dedicata a Sant'Agata, in paese si è aperto il dibattito. Ma, al fine di chiarire la vicenda e evitare ulteriori malintesi, gli organizzatori e il primo cittadino Pietro Salutari sono intervenuti nell'ambito dei rispettivi ruoli. «L'amministrazione comunale», afferma il sindaco, «è estranea all'organizzazione della manifestazione religiosa. Personalmente, esprimo solidarietà alla signora allontanata e condanno qualsiasi gesto mirato all'esclusione e alla discriminazione. Sarà mia premura», conclude, «parlare con le varie persone coinvole per comprendere meglio la vicenda».

Al riguardo, il comitato festeggiamenti esclude motivi discriminatori. Sulle prime, infatti, i familiari avevano ipotizzato, tra le motivazioni dell'allontanamento dalla processione, il fatto che la donna non sia originaria di Castelvecchio Subequo (dove però vive da oltre vent'anni), ma nata in provincia di Trapani. »Si è trattato soltanto di un intervento per motivi tecnici», sostiene Giancarlo Valeri vice presidente del comitato festeggiamenti. «Questa signora si è trovata a portare la statua con altre tre donne molto più alte di lei e, quindi, la statua di Sant'Agata procedeva inclinata, durante il percorso della processione, che è molto lungo, svariate donne si avvicendano per sorreggere la statua, la signora ha partecipato per un tratto, poi le è stato fatto notare che era meglio cedere il posto ad un'altra persona per garantire l'equilibrio alla struttura. È possibile che possa essere volata qualche parola di troppo ma, tengo a precisare, che, alla base, non c'è nessuna discriminazione, del resto la signora in questione da anni partecipa alla processione».

Chiara Buccini

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