Espropri post-terremoto Mai riscossi 10 milioni 

Appello dell’Usra agli interessati affinché si mobilitino per ritirare le somme Gli aventi diritto sono circa 2300 beneficiari, di cui 1500 del capoluogo

L’AQUILA. Incredibile ma vero. Sono tuttora giacenti nella Tesoreria della Ragioneria dello Stato quasi dieci milioni che spettano a coloro che hanno subìto degli espropri riguardanti i loro terreni in quanto destinati all’occupazione per opere del post-terremoto. Si tratta di particelle dove sono stati realizzati i quartieri del Progetto Case, i Musp ( scuole provvisorie), i lavori per il G8 e altre opere di urbanizzazione realizzate nei comuni del cratere in seguito al sisma del 2009.
Ci si chiede la ragione per la quale questa enorme somma giaccia nelle casse dello Stato e la risposta è semplice. Le notifiche sono state fatte tramite affissione all’albo pretorio, che è una pratica correttissima, solo che sono andati in pochi a vederlo. Per cui il coordinatore dell’Ufficio centralizzato espropri Usra, Fausto Pedetta Peccia, ha fatto un comunicato nel quale invita gli interessati a ritirare le indennità di esproprio.
La somma totale, dunque, è di 9 milioni e 800mila euro. Di cui quasi 7 milioni e mezzo riguardano il Comune capoluogo di regione e i restanti appartengono ai paesi del cratere. Nel complesso le particelle sono 1664 di cui 1096 per L’Aquila e 568 per il resto del cratere.
Le persone che devono ricevere questi soldi sono circa 2300, di cui 1500 aquilani. Le somme da ritirare sono molto diverse. Si parte da pochi spiccioli, ma ci sono anche persone che avanzano anche centomila euro.
«Gli interessati», si legge nella nota di Pedetta Peccia, «possono avere maggiori informazioni e la modulistica per l’istanza di svincolo contattando l’ufficio centralizzato espropri presso la scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza a Coppito oppure telefonando allo 0862-345214».
La storia delle espropriazioni, alcune delle quali oggetto di controversia giudiziaria, è lunga. Nell’estate del 2009 per costruire le nuove opere vennero espropriati centinaia di migliaia di metri quadrati di terreno. Una decisione a cui non ci si poteva opporre sia per la situazione tragica che il terremoto aveva provocato (70.000 sfollati con la città e i paesi distrutti) e sia perché la Protezione civile possedeva poteri assoluti e difficili da contestare persino in via giudiziaria.
Nel 2010, dunque, per pagare i terreni ai legittimi proprietari, fu creata con un’ordinanza la Struttura espropri visto che i Comuni, con i loro uffici, non sarebbero stati in grado di fare gli accertamenti sulle particelle di terreno espropriate e sugli aventi diritto al pagamento dei terreni.
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