Estorsione, baby boss nei guai

Minore costringeva i suoi coetanei a rubare nei negozi

AVEZZANO. Baby boss minorenne costringeva con le minacce i coetanei avezzanesi a rubare nei negozi della città per poi incassare i guadagni. È stato però denunciato dalla polizia: ora dovrà rispondere di estorsione. Secondo l'accusa, il marocchino di 15 anni sarebbe riuscito a imporsi con la forza su un gruppo di minorenni.

A far scattare le indagini degli agenti della squadra anticrimine del commissariato di Avezzano è stato il fermo di due avezzanesi di 14 anni. I due ragazzi erano stati sorpresi mentre commettevano un furto all'interno di un supermercato della città.  Nel momento in cui sono stati bloccati dalla sicurezza, e poi consegnati alla polizia, hanno però vuotato il sacco, raccontando la loro storia agli agenti coordinati dall'ispettore superiore Gaetano Del Treste.

I ragazzini hanno parlato di un marocchino più grande di loro che li costringeva a rubare per poi farsi consegnare tutta la refurtiva.  Hanno così descritto il giovane ai poliziotti che hanno avviato le indagini.  Secondo quanto emerso dall'attività investigativa, il ragazzo straniero avrebbe intimorito i minori avezzanesi al punto che sarebbero diventati esecutori inermi dei piani ideati dal piccolo boss. Per questo il giovane marocchino è stato ritenuto responsabile di minacce e vessazioni a danno degli altri minorenni.

In sostanza i due avezzanesi venivano spediti in missione e rubavano nei negozi.  Fuori dall'attività commerciale, ad attenderli c'era il marocchino che prelevava la refurtiva o il denaro.  Secondo gli investigatori, aveva ideato questo stratagemma perché ormai, a causa di precedenti penali, veniva riconosciuto dai negozianti che gli impedivano di rubare. A marzo, infatti, era già stato arrestato sempre dalla polizia per aver compiuto uno scippo ai danni di un'anziana.

L'episodio è accaduto nella centralissima via Corradini. L'adolescente ha scippato la borsetta a una donna, facendola cadere, per poi fuggire. La donna aveva cercato di opporre resistenza, ma è finita a terra procurandosi escoriazioni giudicate guaribili in cinque giorni dai medici del reparto di emergenza ospedaliero. La fuga dell'aggressore però è durata poco. È stato infatti rintracciato e fermato dagli agenti dell'anticrimine del commissariato di Avezzano.  Il giovane marocchino, i cui familiari risiedono in città con regolare permesso di soggiorno, era pure finito in cella. 

Il magistrato della procura dei minori dell'Aquila aveva disposto l'arresto in un centro di prima accoglienza con l'accusa di rapina impropria. Ora è stato denunciato in stato di libertà alla procura del tribunale per i minorenni dell'Aquila. La polizia non ha ancora chiuso le indagini. Non si esclude, infatti, che l'accusato abbia coinvolto nei piccoli furti ai danni di negozi e supermercati anche altri minorenni di Avezzano. Una baby banda guidata da un baby boss.

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