Ex Otefal, quarta asta per la vendita del sito

Sarà avviata una procedura aperta a proposte alternative a quella spagnola Il parlamentare Melilla (Sel) presenta un’ulteriore interrogazione al ministro

L’AQUILA. Una nuova asta, la quarta, per la vendita dell’ex Otefal. Sembra questa la strada scelta, dopo che una cordata spagnola ha lanciato un’offerta per l’acquisto della fabbrica di Bazzano. Nonostante l’operazione alternativa fosse caldeggiata anche dal sindaco Massimo Cialente, si riaprono i giochi e presto dovrebbe essere indetta la procedura per valutare eventuali altre offerte.

Nel frattempo, in seguito all’appello arrivato dalla Fiom, che ha sollecitato la convocazione di un tavolo sia in prefettura che in Regione, il parlamentare di Sel Gianni Melilla ha presentato un’ulteriore interrogazione al ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Dunque, scenari ancora aperti per il futuro dei 172 lavoratori finiti in mobilità lo scorso giugno, dopo che i siriani della Madar hanno gettato la spugna.

La proposta degli spagnoli, che intendevano rilevare il sito (4 milioni) e i macchinari (6 milioni), estinguendo il leasing, si aggirava intorno ai 10 milioni di euro. Nell’interrogazione a risposta scritta Melilla sottolinea quanto anticipato al Centro dal segretario della Fiom Alfredo Fegatelli: «Dopo la terza asta andata deserta», scrive il deputato di Sel, «è evidente che si va verso la vendita dell’Otefal a un prezzo che si avvicina sempre più all’offerta formulata nel 2012 da un gruppo austriaco, che si aggirava intorno ai 5 milioni di euro, poi lasciata cadere nella procedura concorsuale. Le ultime novità riguardano l’interesse manifestato da una cordata spagnola, che ha presentato un’offerta d’acquisto, illustrandola al sindaco: di concreto però non c’è nulla e i dipendenti non hanno a tutt’oggi nessuna garanzia per il loro futuro». Di qui la richiesta al ministro Poletti di «promuovere un’iniziativa urgente con le parti sociali e gli enti locali per cercare soluzioni produttive e occupazionali e scongiurare questo dramma occupazionale».

Intanto, la Madar ha provveduto ieri ad accreditare le pendenze relative ai fondi complementari pensionistici, che erano ancora in sospeso. «Una buona notizia per i lavoratori», annuncia Fegatelli, «che già nei prossimi giorni potranno avere le loro spettanze». Fegatelli, dopo aver sollecitato l’intervento del prefetto Francesco Alecci, ha rivolto analoga richiesta al vicepresidente della Regione Giovanni Lolli.

EDIMO. E ci sono buone notizie anche per i dipendenti della Edimo: l’Inps ha sbloccato il pagamento della cassa integrazione, che era ferma dal mese di marzo, e sta erogando le mensilità arretrate.

Romana Scopano

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