False fatture, dalle carte il ruolo di Boggio

Operazione Labirinto a Roma, nel mirino della magistratura il manager del call center Transcom

L’AQUILA. Continuano le indagini nell’ambito dell’operazione Labirinto, in cui è coinvolto anche il manager della Transcom Roberto Boggio, che risulta indagato per associazione per delinquere, corruzione, riciclaggio e truffa ai danni dello Stato. Una vicenda che rischia di avere ripercussioni negative anche sui 500 dipendenti del call center Lavorabile di Pettino, che dalla Transcom ha avuto in subappalto la mega-commessa dell’Inps finita nell’inchiesta. Come riporta il Corriere della Sera, la situazione di Boggio si complica, in quanto in una sua cassetta di sicurezza sono stati ritrovati oltre 77mila euro: «E diverse spiegazioni dovrà fornirle Roberto Boggio, l’imprenditore titolare della Transcom WorldWide», scrive il Corriere, «che ha ottenuto l’appalto per la gestione del call center dell’Inps nel maggio 2010 ed è indagato per emissione di fatture false per oltre 210mila euro. Nella sua cassetta di sicurezza «presso la Banca di Credito Bergamasco, Agenzia 1, sono stati trovati contanti pari a 77.880 euro». Secondo le indagini, Boggio avrebbe «subappaltato fittiziamente una parte del lavoro alla “Dacom Service”». Scrive il giudice nella convalida del sequestro dei soldi: «Dagli accertamenti bancari è risultato che il beneficiario finale delle rimesse provenienti dalle società è Raffaele Pizza per l’interessamento da questi manifestato per assicurare a Boggio le proroghe dell’appalto, sino all’ultima, in scadenza a giugno 2016». Per gli inquirenti Boggio, in accordo con il faccendiere Pizza, avrebbe ottenuto l’appalto da 118 milioni dell’Inps, poi distribuito tra 10 contact center tra cui quello aquilano, in cambio di servizi legati alle telecomunicazioni, a favore del gruppo guidato da Pizza. Quello di Boggio è un nome molto conosciuto all’Aquila, dove la Transcom è stata attiva fino al sisma del 2009, per poi chiudere i battenti, licenziare tutto il personale e ripresentarsi con il subappalto concesso al Consorzio Lavorabile. La notizia dell’inchiesta da qualche settimana sta preoccupando i 500 operatori aquilani, dato che la commessa è in scadenza e il suo rinnovo è legato all’applicazione della clausola sociale.

Romana Scopano

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